Vanity Fair allarga il formato

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Il 2016 di Condé Nast Italia. Investimento di un milione di euro per il restyling del settimanale. Nuovo Vogue.it, medical Wired Fest a Firenze, Glamour vara i forum

vanity fair italiaVanity Fair cambia formato e diventa più grande da marzo grazie a un investimento di circa un milione di euro. Wired arricchisce i suoi contenuti online con il contributo di Ars Technica, portale americano del gruppo Condé Nast che si apre per la prima volta al di fuori del mondo anglosassone. La testata dedicata alle tecnologie porterà poi quest’anno anche a Firenze il Next Fest, puntando sul binomio web&eventi così come Vogue che rilancerà il prossimo 22 febbraio il suo sito, con un nuovo tipo di navigazione. Mentre a Milano firmerà a novembre la sua prima manifestazione dedicata alla fotografia. Già a maggio, però, sarà la volta di Glamour che organizza quest’anno la sua prima Conferenza sulla bellezza, una sorta di Ted Conference (dibattiti e forum per cogliere gli spunti di attualità intorno al tema). Sono queste le principali novità editoriali di Condé Nast Italia presentate martedì sera alla convention 2016 dal presidente e amministratore delegato Giampaolo Grandi e dal direttore generale Fedele Usai (che a fine 2015 hanno riorganizzato sia l’intero management sia le direzioni delle testate, vedere ItaliaOggi del 23/12/2015). I due manager confermano così la strategia di voler investire soprattutto sul digitale e, per quanto riguarda la carta, sulle principali testate perché, ha precisato Usai, «non morirà l’editoria di carta, ma morirà quella che non investe per aggiornare la carta mentre sul digitale», sempre secondo il d.g. di piazza Castello, «Condé Nast Italia monitora già in tempo reale ogni tipo d’interazione sia per singola testata sia nel complesso» della casa editrice che fa parte dell’omonimo gruppo americano. Lungo questa direttrice, tra le novità, Condé Nast Italia ha lanciato una piattaforma nativa per creare contenuti, distribuirli, adattarli a ogni singolo mezzo di comunicazione (dal pc al mobile per esempio) e infine monitorarne le performance di lettura e interazione. Quali sono oggi i numeri digitali di Condé Nast? «Nei numeri è la sicurezza», avverte Usai citando Giovenale, dopo aver spaziato durante la convention da Einstein a Walt Disney. «Ma esiste un problema: quello delle copie digitali multiple che Ads fa finta di non vedere, volutamente o inconsciamente. Sul mercato ce ne sono 1,3 milioni ma solo il 5% dei destinatari le apre», fenomeno che finisce per falsare le certificazioni diffusionali. Chiarito questo, nel 2015 gli utenti totali di Condé Nast sono stati 20 milioni (+45% sul 2014) e l’obiettivo è toccare i 23 milioni quest’anno (+15%). Il solo polo maschile composto dai magazine Gq, Wired e L’Uomo Vogue conta più di 6 milioni di utenti. Poi, ci sono le visualizzazioni medie mensili di video, pari a 16 mln (+78%). La stima 2016 è sui 20 mln (+25%). Le interazioni sui social network sono state 10 mln nel 2015 (+42%), puntando ai 12 mln (+25%) nei prossimi mesi. Già oggi Condé Nast registra ogni secondo 3,2 interazioni sui social. Per seguire tutte le piattaforme, che hanno modalità e tempistiche diverse di fruizione, la casa editrice ha riorganizzato anche la vita redazionale in modo da coprire i picchi di affluenza giornaliera degli utenti. Non solo, con alcuni marchi sono state sperimentate nuove formule editoriali digitali: per esempio con Armani sperimentando nuovi modi di raccontare le sfilate (totale visualizzazioni certificate: un milione), per il video «emozionale» di Vodafone (800 mila visualizzazioni), con Audi per gli Innovation awards e soprattutto con Deutsche bank a cui Condé Nast fornirà contenuti per i suoi investitori top (con asset sopra i tre milioni). Alla convention il futuro prossimo dell’editrice sembrava nitido ma per ricordarne la storia è servita «una cariatide del gruppo», una dipendente del gruppo che si è autodefinita così, l’unica in sala a sapere la data di nascita dell’attuale Condé Nast (1909 circa, ndr).

 di Marco A. Capisani “Italia Oggi”