Semplicità, collaborazione tra Stato e contribuente, potenziamento del ricorso alle tecnologie digitali. Nei prossimi anni la macchina del fisco italiano dovrà cambiare faccia con il duplice e ambizioso obiettivo di ridurre gli oneri per cittadini e imprese e di rafforzare la lotta all’evasione. A livello più politico, il riassetto dell’amministrazione finanziaria passa per un riequilibrio dei poteri di vigilanza sulle Agenzie fiscali, che con la riforma della pubblica amministrazione dovrebbero spostarsi dal ministero dell’Economia alla presidenza del Consiglio: anche attraverso questo passaggio Palazzo Chigi potrà consolidare i propri poteri di indirizzo politico sull’azione di governo.
IL DISCORSO Che il tema sia centrale e urgente lo aveva sottolineato alla fine dello scorso anno il presidente della Repubblica nel suo discorso televisivo agli italiani, nel quale citando anche i dati di Confindustria rilanciava l’allarme sul peso dell’evasione fiscale. La presa di posizione di Mattarella ha rafforzato la determinazione dell’esecutivo, che del resto ha già messo in campo diversi strumenti di intervento. Il primo è il decreto legislativo 157 pubblicato lo scorso autunno in Gazzetta ufficiale, in attuazione dei principi fissati nella legge delega di riforma del fisco. Il testo prevede appunto il riordino della macchina amministrativa, con l’obiettivo di arrivare a controlli meno invasivi, ad una maggiore collaborazione con i cittadini e le imprese e ad una maggiore efficienza organizzativa, da realizzare anche attraverso un diverso utilizzo delle risorse finanziarie.
di Luca Cifoni “Il Messaggero”