Vaticano blindato per la prima messa e il primo Angelus del 2016. «Bisogna uscire dalla falsa neutralità». Il messaggio di Mattarella: la politica risponda ai più deboli
«Nemica della pace non è solo la guerra, malady ma anche l’indifferenza che fa pensare solo a se stessi e crea barriere, sospetti, paure e chiusure». Affacciato dal balcone di San Pietro e davanti a 60 mila fedeli, il Pontefice dedica il primo Angelus del 2016 al bisogno di misericordia in occasione della 49esima Giornata mondiale della pace. «La pace, che Dio Padre desidera seminare nel mondo, deve essere coltivata da noi. Non solo, deve essere anche conquistata – aggiunge Francesco – Cominciamo in quest’anno ad aprire il cuore, help risvegliando l’attenzione al prossimo, a chi è più vicino e ha bisogno» aggiunge ringraziando e ricambiando gli auguri inviati dal Presidente Mattarella. «All’inizio dell’anno è bello scambiarsi gli auguri – dice Bergoglio – Rinnoviamo così, gli uni per gli altri, il desiderio che quello che ci attende sia un po’ migliore. È, in fondo, un segno della speranza che ci anima e ci invita a credere nella vita».
«Violenza e ingiustizia».«Molteplici forme di ingiustizia e di violenza» «feriscono quotidianamente l’umanità» ha detto il Pontefice nell’omelia della prima messa solenne del nuovo anno a San Pietro. «Ogni giorno, mentre vorremmo essere sostenuti dai segni della presenza di Dio, dobbiamo riscontrare segni opposti, negativi, che lo fanno piuttosto sentire come assente». Contro questo «fiume in piena» di ingiustizie, Francesco ha invitato i fedeli a immergersi «nell’oceano di misericordia» che porta a «vincere l’indifferenza che impedisce la solidarietà» e a «uscire dalla falsa neutralità che ostacola la condivisione».
Il dramma dei migranti La «sopraffazione dell’uomo», l’«arroganza del più forte», la «malvagità che semina violenza e odio»: sono questi i segni negativi di cui parla Francesco che poi ricorda anche il dramma dei migranti come una delle conseguenze più evidenti della mancanza di pace. «Sotto i nostri occhi moltitudini di uomini, donne e bambini fuggono dalla guerra, dalla fame, dalla persecuzione, disposti a rischiare la vita pur di vedere rispettati i loro diritti fondamentali». Un messaggio, quello del Pontefice, che ha anche un peso «politico»: «Dove non può arrivare la ragione dei filosofi né la trattativa della politica, là può giungere la forza della fede che può aprire sempre nuove vie alla ragione e alle trattative».
Mattarella: bimbi morti in mare sono il nostro fallimento Anche il presidente Mattarella parla del dramma dei migranti nel messaggio inviato al Pontefice in occasione della Giornata mondiale della pace. «Le migliaia di donne e uomini annegati nel Mediterraneo, i 700 bambini morti nella speranza di raggiungere un’esistenza serena, lontano dalla guerra e dalla miseria, sono muti e sofferenti testimoni di un fallimento drammatico». «In quest’epoca angosciosa, vi sono segnali di speranza cha abbiamo il dovere di accogliere e di incoraggiare – scrive ancora Mattarella – per ampliare gli spazi di solidarietà, di libertà e di collaborazione tra popoli».«Desidero richiamare il ruolo decisivo della politica nel tutelare i diritti dei cittadini e di tutti coloro che a vario titolo si trovano nel territorio nazionale per una sempre più profonda e concreta educazione alla solidarietà e alla legalità».
Vaticano blindato Vaticano blindato anche per la prima messa e il primo Angelus del Papa del 2016. In tutte le strade intorno a Piazza San Pietro imponenti misure di sicurezza e vari livelli di controllo. Tuttavia non ci sono file, il flusso dei fedeli è fluito agevolmente.
La marcia per la pace Durante la celebrazione della messa solenne in Vaticano, è partita la marcia contro l’indifferenza organizzata dalla Comunità di Sant’Egidio che si conclude in piazza San Pietro durante l’Angelus del Pontefice previsto per le 12. Alla marcia partecipano persone di tutta Italia e analoghe iniziative si svolgono in centinaia di paesi per celebrare la Giornata della Pace in tutto il mondo. Per la ricorrenza, Francesco ha lanciato un messaggio contro la «globalizzazione dell’indifferenza», ovvero il fenomeno collettivo di non «vedere ciò che ci circonda», di «non essere toccati dai problemi altrui». L’impegno principale per combattere l’indifferenza è affidato, secondo Francesco, alle famiglie «il primo luogo in cui si vivono e si trasmettono i valori dell’amore e della fraternità, della convivenza e della condivisione, dell’attenzione e della cura dell’altro».
La porta Santa a Santa Maria Maggiore Dopo l’Angelus, alle 17, il Pontefice si recherà nella Basilica di Santa Maria Maggiore per aprire la porta santa.
di Carlotta De Leo dal “Corriere della Sera”