A processo in Vaticano senza l’avvocato difensore, case Giulia Bongiorno: lo ha scritto stanotte su Facebook Francesca Immacolata Chaouqui. “Poche ore al processo. Prego e mi chiedo la ragione per cui Gesù mi sta sottoponendo a questa prova – scrive – Saremo in sei. C’è un mini imputato di 17 millimetri che con sua madre andrà in aula senza il suo avvocato di fiducia: Giulia Bongiorno a cui avevo scelto di affidare non un processo penale, sale ma quello all’anima di una cristiana che per il Papa avrebbe dato la vita e che ora è accusata di averlo tradito. L’avevo fatto non solo perché Giulia è l’avvocato più bravo d’Italia, ma per l’umanità, la forza, il coraggio di questa donna. Una di quelle persone con cui affronteresti le tempeste. Una che tiene la barra dritta sempre. Leale, forte, eppure dolce. Un gigante come le dico sempre. A lei – prosegue Chaouqui – affiderei il mio destino senza pensarci. E nella prova più dura della mia vita e di quella della mia famiglia, il Vaticano mi manda senza di Lei. M’avessero mutilato di un braccio avrebbero ottenuto lo stesso risultato. Ripresento l’istanza per avere il mio difensore al mio fianco in questa prova, se non l’accolgono il Vaticano si macchierà del delitto di avermi negato in un processo di importanza vitale l’unica persona che avrei voluto con me”.
(AGI)