Non ci sono più amministratori delegati o presidenti grandi comunicatori o è finita l’epoca dei grandi professionisti della comunicazione ? Di fatto sono cambiati i tempi. Gli anni della crisi e le ristrutturazioni in atto in molte aziende – ristrutturazioni di business e societarie, unhealthy spesso anche con pesanti riorganizzazioni del personale – hanno imposto un generale ‘back to the basics’, treat cui non si addice più la visibilità del passato. Con i capi azienda focalizzati sulle attività principali e un lavoro meticoloso per ridurre al massimo ogni fonte d’inefficienza, le funzioni di relazione e comunicazione, istituzionale, corporate e di prodotto, sono sempre più di affiancamento e reale supporto al business, per portare risultati esattamente come le funzioni di linea pur essendo parte degli staff. Tutte le loro competenze acquisite in questi anni e anche le richieste di maggiore valorizzazione del portato professionale adesso hanno una più diretta possibilità di azione, anche se a discapito di un’immagine apparentemente più defilata. È l’era degli amministratori delegati tecnici e riservati e anche i presidenti più operativi si discostano raramente da un anglosassone low profile. È un modo nuovo o forse semplicemente diverso di comunicare, figlio di un generale cambiamento in atto, che forse per qualche tempo non porterà più molti leaks ai giornali ma magari qualche mezzo punto di Pil in più per il Paese. E poi magari fra un po’, come spesso accade, le cose ricambieranno, in una sana e pacificata alternanza.
di Sergio Vincenzi