Nel corso dei 40 anni trascorsi dall’ingresso del primo paziente, ambulance nella primavera del 1975, ailment il Centro Diagnostico Italiano ha visto crescere in maniera rilevante la sua attività, healing passando dagli oltre 83.000 esami effettuati nel 1975 ai 5.200.000 dello scorso anno, e ha seguito complessivamente 18 milioni di pazienti.
Per celebrare questa ricorrenza il Centro Diagnostico Italiano ha organizzato oggi un convegno presso la Unicredit Tower di piazza Gae Aulenti a Milano, dal titolo “Prevenzione, diagnosi precoce e salute dei cittadini”, focalizzato sui valori che hanno sempre caratterizzato la sua attività associati ad alcuni tra gli argomenti più attuali in campo medico e scientifico: genetica, alimentazione e corretti stili di vita, strumenti avanzati per la diagnostica.
L’incontro, aperto dai saluti istituzionali del Presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni, e dell’Assessore alle Politiche sociali e Cultura della salute del Comune di Milano, Pierfrancesco Majorino, ha visto tra i relatori anche il prof. Alberto Sangiovanni-Vincentelli dell’Università della California a Berkeley, che è intervenuto sullo sviluppo delle nanotecnologie e la creazione di strumenti sempre più sofisticati che fondono elettronica e medicina, come le interfacce computer-cervello, e Luca Chiapperino, ricercatore della European School of Molecular Medicine e dell’Istituto Europeo di Oncologia (IEO), che si è concentrato sui meccanismi con cui si esprime il patrimonio genetico e sui vantaggi che porterà in futuro una sempre maggiore conoscenza di questo settore.
Nell’occasione del quarantesimo della fondazione il Centro Diagnostico Italiano ha anche attivato un nuovo grande poliambulatorio tra i grattacieli di Porta Nuova a Milano, proprio in piazza Gae Aulenti, con una superficie di oltre 700 metri quadri. Il centro dispone di strumenti di diagnostica per immagini d’avanguardia come una nuova tipologia di mammografia digitale con tomosintesi e la Tac odontoiatrica cone beam, uno strumento che con minori radiazioni fornisce una panoramica più chiara dei denti e agevola il lavoro di posizionamento di impianti dentari. Inoltre, la nuova sede effettua visite spetiche di 29 specialità e vi si eseguono 11 tipologie di trattamenti fisioterapici sia manuali sia strumentali ed ospita un punto prelievi in convenzione con il Servizio Sanitario Nazionale (SSN).
“Oggi celebriamo un anniversario importantissimo: i 40 anni della nascita del Centro Diagnostico Italiano”, ha affermato la Presidente e Amministratore delegato Diana Bracco. “Un progetto vincente cui mi lega un sentimento particolare. La storia del CDI, infatti, è intimamente legata alla figura di mio padre Fulvio, che con grande lungimiranza credette a un’intuizione del Prof. Sergio Chiappa, di dar vita in Italia a un Centro in cui fare tutti gli esami allora conosciuti nel campo diagnostico più day surgery. Da allora abbiamo conosciuto 40 anni di successi, grazie alla nostra scelta di puntare sull’innovazione e sulle risorse umane”, ha aggiunto Diana Bracco. “Innovare ha significato anzitutto offrire un servizio a misura del paziente e delle sue specifiche esigenze. Penso ai nostri quattro percorsi di diagnostica cardiovascolare avanzata dedicati a diabetici, ipertesi, dislipidemici, e asintomatici, o ai percorsi donna suddivisi per età. Innovare ha significato anche avere all’interno competenze medico scientifiche in grado di pubblicare importanti lavori sulle riviste internazionali o di organizzare simposi come quello fatto al CDI qualche giorno fa a cui ha partecipato, tra gli altri, il professore americano John Adler inventore del CyberKnife. Certo”, ha concluso Diana Bracco, “il cuore del nostro Centro rimane la straordinaria attenzione alla centralità della persona. Ed è per questo che anche la nostra innovazione ha sempre l’obiettivo di migliorare le terapie mediche e soprattutto di contribuire alla diagnosi precoce delle malattie. Proprio la prevenzione, che era l’idea fissa di mio padre e del Prof. Chiappa, è infatti la vera essenza della nostra attività. Ed è la vera frontiera della medicina del presente e del futuro”.
Al termine dell’evento è stata presentata la borsa di studio promossa dalla Fondazione Bracco nell’ambito del progettoDiventerò, un’iniziativa pluriennale della Fondazione per accompagnare i giovani di talento nel loro iter formativo e professionale, promuovendo percorsi innovativi di consolidamento del legame tra il mondo accademico e quello del lavoro.
La borsa di studio, che si concretizza in un bando per un assegno di ricerca promosso da Fondazione Bracco in collaborazione con l’Istituto di tecnologie biomediche del CNR e aperto a un giovane ricercatore post-dottorato under 40, sarà dedicata all’applicazione della biostatistica ai dati clinici generati nel tempo dal CDI che verranno trattati con tecniche analitiche avanzate basate sulla metodologia dei big data. Questo studio contribuirà alla valorizzazione del patrimonio di informazioni custodito dal CDI nel segno della prevenzione e della diagnostica precoce.