(Repubblica) Le azioni privilegiate scivolano verso la soglia di 100 euro e trascinano in ribasso il comparto automobilistico, che pesa su tutto il listino di Francoforte. Il caso emissioni si estende ad altri veicoli e altre tipologie di gas, Porsche sospende alcune vendite negli Usa.
MILANO – Nuova partenza da kappaò per Volkswagen sulla Borsa di Francoforte, < dopo l'ammissione di nuove irregolarità nelle emissioni di Co2 per altri 800mila veicoli. Il titolo privilegiato della casa tedesca arriva a cedere oltre otto punti percentuali in avvio, scivolando verso la soglia psicologica di 100 euro e spingendo di fatto in rosso l'inteo Dax30 di Francoforte, con tutte le altre case automobilistiche quotate come Bmw e Daimler. Stessa dinamica per le azioni ordinarie.
Dello scandalo Volkswagen, nel frattempo è tornata a occuparsi la politica: secondo il portavoce di Angela Merkel, Steffen Seibert, la società ha “il dovere di chiarire in piena trasparenza” le nuove irregolarità emerse relative ai valori delle emissioni di Co2. Tuttavia, il governo è convinto che anche in presenza di un ampliamento delle dimensioni del dieselgate, il buon nome del made in Germany non è in discussione. A preoccupare gli investitor, però, è la possibilità che adesso intervenga anche l’Ue che ha il potere di sanzionare i produttori che non rispettano i limiti di emissioni.
Ieri sera il gruppo di Wolfsburg ha annunciato di aver riscontrato irregolarità su circa 800mila veicoli diesel ulteriori rispetto a quelle già emerse dall’inizio dello scandalo “dieselgate”: una prima stima ha valutato in circa 2 miliardi i costi derivanti dalle nuove irregolarità. Fino ad ora sono stati accantonati 6,5 miliardi, che hanno portato il bilancio trimestrale in rosso per la prima volta da quindici anni.
Il consiglio di sorveglianza del gruppo si è detto “profondamente preoccupato” per i nuovi riscontri. La consociata nordamericana di Porsche, intanto, ha deciso di sospendere la vendita del Suv Cayenne. La decisione deriva dalle nuove accuse dell’Epa, l’agenzia Usa a protezione dell’ambiente, mosse alla Volkswagen, secondo le quali gli impianti di manipolazione dei dati sugli scarichi sarebbero relativi anche a motori di grossa cilindrata. I sistemi sarebbero dunque stati installati anche su motori utilizzati da alcuni modelli Porsche e Audi.