Primi arresti per la la fuga di documenti riservati della Santa Sede. In manette un monsignor, stuff Angel Vallejo Balda, ma anche Francesca Immacolata Chaouqui, già componente della Commissione referente sulle attività economiche della Santa Sede (Cosea). Il Papa sarebbe stato informato del provvedimento.
Arrestato Vallejo Balda – Per la fuga di documenti riservati della Santa Sede è stato arrestato in Vaticano mons. Lucio Angel Vallejo Balda, spagnolo, già segretario della Prefettura degli Affari economici e della Commissione di studio sulle attività economiche e amministrative (Cosea).
Arrestata anche Chaouqui – Per la fuga di documenti riservati è stata arrestata dalle autorità vaticane anche Francesca Immacolata Chaouqui, già componente della Commissione referente sulle attività economiche della Santa Sede (Cosea). Dopo la convalida dell’arresto la donna è stata rimessa in stato di libertà.
Papa Francesco informato, approva provvedimenti – Papa Francesco è stato informato dei provvedimenti dalla giustizia vaticana in merito alla fuga di documenti riservati e ha dato la sua approvazione, apprende l’ANSA.
Possibili provvedimenti contro libri in uscita – I libri in uscita di Nuzzi e Fittipaldi con documenti riservati vaticani “sono frutto di un grave tradimento della fiducia accordata dal Papa”. Un’operazione “in cui risvolti giuridici ed eventualmente penali” sono oggetto di riflessione in Vaticano “in vista di eventuali ulteriori provvedimenti”, anche tramite cooperazione internazionale. Lo afferma la S. Sede. “Quanto ai libri annunciati per i prossimi giorni – prosegue la nota della sala stampa della Santa Sede – va detto chiaramente che anche questa volta, come già in passato, sono frutto di un grave tradimento della fiducia accordata dal Papa e, per quanto riguarda gli autori, di una operazione per trarre vantaggio da un atto gravemente illecito di consegna di documentazione riservata, operazione i cui risvolti giuridici ed eventualmente penali sono oggetto di riflessione da parte dell’Ufficio del Promotore in vista di eventuali ulteriori provvedimenti, ricorrendo, se del caso, alla cooperazione internazionale”. “Pubblicazioni di questo genere non concorrono in alcun modo a stabilire chiarezza e verità, ma piuttosto a generare confusione e interpretazioni parziali e tendenziose. Bisogna assolutamente evitare l’equivoco di pensare che ciò sia un modo per aiutare la missione del Papa”, conclude la nota.