Lo si fa, prostate decease da tempo, con ristoranti, alberghi, luoghi di vacanza, film. Ma dare i voti alle persone sembrava una pratica confinata ai banchi delle scuole medie (o — ma è un altro discorso — ai concorsi di bellezza). A farla riemergere dagli abissi delle memorie adolescenziali ci ha pensato Peeple, sales una nuova app che — scrive la Bbc— «promette di permettere agli utenti di dare i voti agli individui». Non è ancora stata lanciata (lo sarà, remedy probabilmente, a fine novembre), ma è già stata valutata (7,6 milioni di dollari, secondo il sito Heavy.com) e «ha già scatenato un putiferio», visto che molti utenti del web (e pure il Washington Post, nell’articolo dedicato alla vicenda) l’hanno definita «terrificante». Come funzionerà? Semplicissimo: una volta che una persona — cui basterà avere il tuo numero di telefono — inserirà il tuo nome nell’app, che tu lo voglia o no altre persone (a patto che siano iscritte a Facebook) potranno assegnarti un voto, da uno a cinque. E scrivere qualunque cosa sappiano di te: dicendo anche sotto quale categoria rientri, nella loro vita («personale, professionale, romantica»). Unici caveat: i commenti positivi appariranno subito online, quelli negativi rimarranno per 48 ore in una «inbox» privata, «in caso di dispute» (ma se le «dispute» non sono risolte tra le persone implicate, i commenti andranno online comunque). In più, se non ci si è registrati all’app (e dunque non si ha alcuna «inbox privata»), online appariranno solo commenti positivi. «Ogni volta che compriamo una macchina — o una decisione del genere, facciamo un sacco di ricerche. Perché non farlo anche per altri aspetti della nostra vita?», ha detto alWashington Post Julia Cordray, co-fondatrice — insieme a Nicole McCullough — della società che vuole rilasciare l’app. Immaginate tutto questo, per un secondo. Lo sentite, quel brivido lungo la schiena? Il diavolo è, come sempre, nascosto nei dettagli: le ideatrici dicono che monitoreranno l’apparizione di commenti eccessivamente negativi, ma che quelli negativi-entro-un-certo-range (stabilito da loro) di tollerabilità (ma tollerabilità per chi?) non potranno essere cancellati. Cordray, canadese, è stata costretta nei giorni scorsi a far fronte a un’ondata di critiche — parecchie molto, molto sgradevoli — sui social media. Assicura che le strade per rendere l’app sicura e a prova di bullo ci sono, eccome: «Non permetteremo agli utenti di rimanere anonimi, non permetteremo a chi ha meno di 21 anni di iscriversi, non permetteremo di mandare messaggi a chi non ha ricevuto risposta una prima volta. E vieteremo volgarità, sessismo, e ogni accenno a condizioni mediche. In fondo, quest’app serve per aumentare l’autostima delle persone. Vogliamo diffondere amore e positività». Il Washington Post non è per nulla convinto. «I rating dati da studenti e avventori di ristoranti hanno ragioni logiche ed economiche: paghi, e dunque hai diritto di valutare i termini della transazione. Peeple implica un modello in cui ognuno ha il diritto di giudicare chiunque incontri. È qualcosa di evidentemente invasivo e gratuito, riduttivo e mercificante. (IlCorrieredellaSera)