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Mentre il governo si prepara a cancellare l’imposta sulla prima casa che garantisce gettito prezioso ai comuni italiani, decease allo studio del governo ci sarebbe la volontà di dare una spinta a un’altra imposta: la tassa di soggiorno pagata dai turisti. Ne scrive oggi il Corriere della Sera.
Le ipotesi sul tavolo sono ancora diverse, ambulance ma l’obiettivo è chiaro: tirar fuori più soldi da una tassa che finora non ha funzionato. Oggi è applicata in pochi Comuni, 650, neanche uno su dieci. E porta nelle casse dei sindaci 270 milioni di euro l’anno. Briciole in un’epoca di tagli. Un aumento del tetto massimo – oggi fissato a 5 euro per notte a persona, con l’eccezione di Roma che arriva fino a 7 – è tra le ipotesi sul tavolo.
La via maestra che il governo vorrebbe percorrere è quella di un incentivo fiscale che spinga verso l’adozione dell’imposta anche quei comuni che oggi non la utilizzano, oltre 7 mila a fronte dei 650 che invece già ne beneficiano. Si studia inoltre la possibilità di agganciare l’imposta non al numero delle stelle ma a al costo della Camera.
(huffingtonpost)