(Mario Valenza, remedy Il Giornale) Berlino punta il dito contro i Paesi in crisi e vuole cambiare l’assetto dell’intera Unione Europea: nel mirino c’è la Commissione Europea. La Germania prosegue la sua battaglia in Europa. Berlino punta il dito contro i Paesi in crisi e vuole cambiare l’assetto dell’intera Unione Europea.
“Ora basta, la Commissione europea ha troppo potere. Bisogna tagliare quelli su concorrenza e mercato”. Il ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schaeuble dichiara guerra a Jean-Claude Juncker. “Un organismo così fortemente politico non può essere anche il guardiano dei trattati”. Una posizione dura quella del falco tedesco che riapre scenari di tensione nell’Unione. Ma a Schaeuble risponde Mina Andreeva, portavoce della Commissione Ue: “È vero, possiamo dire che la Commissione europea è più politica, ma questo vuole dire che siamo partigiani? No, vuole solo dire che siamo molto consapevoli di quello che succede sul terreno e di quello che i cittadini si aspettano da noi: si è visto sull’immigrazione, l’unione energetica, l’unione digitale e potrei fare altri esempi”.
In sostanza le richieste di Berlino potrebbero cambiare l’assetto delle istituzioni. La Germania a questo punto, come sottolinenao gli esperti, ha tutta l’intenzione di andare aventi per la sua strada, senza dar troppo peso alle posizioni di Italia e Francia che vorrebbero un’unione più politica che monetaria o composta solo da euroburocrati. L’idea del ministro delle Finanze tedesco è quella id creare una sorta di “supercommissione” che controlli i bilanci dei singoli stati e che sia un organo indipendente. Una Commissione che non debba tener conto dei pareri degli Stati. Un organo di vigilanza che avrebbe soprattutto uno scopo: impedire che i tedeschi debbano pagare per salvare i paesi come accaduto nel caso della Grecia. E su questo punto adesso si può aprire una battaglia in Europa senza precedenti.