check MA FRENANO PRESTITI A IMPRESE” width=”300″ height=”200″ />(Repubblica) La stima per il periodo 2015-2016: l’aumento dei profitti al lordo delle imposte sarebbe di 300 milioni quest’anno e di 1,4 miliardi il prossimo. La spinta all’economia italiana fino a 1,4 punti di Pil nel biennio. Rossi: “Con più donne nei ruoli decisionali, meno corruzione”
MILANO – Il Quantitative easing di Mario Draghi, il programma di acquisto di titoli da parte della Bce, metterà il turbo agli utili delle banche italiane: secondo Bankitalia, 1,7 miliardi nel biennio 2015-2016. In particolare, si legge in uno studio pubblicato sulla collana “Questioni di economia e finanza”, l’aumento dei profitti al lordo delle imposte sarebbe di 300 milioni quest’anno e di 1,4 miliardi nel 2016. “Il margine di interesse si ridurrebbe nel 2015 a causa della diminuzione dei tassi a lungo termine che comporterebbe una discesa dei tassi attivi non compensata da una riduzione della remunerazione dei depositi, già prossima allo zero” si legge nello studio che esamina gli effetti del Qe sui titoli pubblici ma anche degli altri due programmi di acquisto attività finanziarie private. “Dal 2016, invece, l’aumento dei volumi di credito indotto dalla crescita economica contribuirebbe all’aumento del margine di interesse”.
Da via Nazionale arriva anche un aggiornamento su quanto il programma di acquisto di titoli spingerà il Pil italiano: l’impatto è stimato in 0,5 punti quest’anno e in quasi 1,4 punti nel biennio 2015-2016. Bankitalia aggiunge altri dettagli: il contributo all’inflazione sarebbe di 0,5 punti percentuali nel 2015 e di circa 0,7 nel 2016. Lo studio segnala che tramite il canale del cambio, il programma bce “innalzerebbe l’attività economica di quasi 1 punto nel biennio ’15-’16”. Con il calo dell’euro che si rifletterà in particolare sulle esportazioni, stimate in aumento del 4% nel biennio. Dalle esportazioni beneficerebbero gli investimenti di oltre 2 punti. Dalla discesa dei tassi a lungo e dall’aumento dei consumi si prevede un ulteriore aumento del Pil di circa mezzo punto nel biennio.
Donne e corruzione. Sempre da Bankitalia, ma questa volta da parte del direttore generale Salvatore Rossi, arriva un richiamo sulla presenza femminile negli organi decisionali: “Dovrebbero esserci più donne nei ruoli Decisionali, soprattutto nelle istituzioni pubbliche, perchè sono meno corruttibili rispetto agli uomini”, ha sottolineato in una lectio magistralis all’Università Lumsa di Palermo. “Una maggior presenza femminile nei ruoli decisionali, in particolare pubblici, può avere effetti positivi sulla diffusione della corruzione: da indagini empiriche le donne risultano tendenzialmente meno soggette al rischio di corruzione”.
Un passaggio anche sulla criminalità: “La criminalità organizzata – ha sottolineato Rossi – distorce il libero mercato. Si stima che i costi indiretti (ad esempio per assicurazione e sicurezza) e diretti (pizzo) per le imprese del sud siano pari a due volte e mezzo quelli sostenuti dalle imprese centro-settentrionali”. “La criminalità organizzata – ha aggiunto il dg di Bankitalia – oltre a comprimere in generale lo sviluppo economico, ha effetti deleteri su specifici aspetti della vita economica: credito, investimenti esteri, mercato del lavoro”.