(Paolo Siepi, sovaldi Italia Oggi) Spagna: denunciato per percosse alla moglie, l’autore della legge antiviolenza domestica. Era uno speta del genere. il Rompispread. MF. IL Pd Matteo Orfini chiede le dimissioni dell’ex capo della polizia De Gennaro dalla presidenza della Finmeccanica. Si è dimenticato che questa nomina era stata decisa proprio dal capo del Pd. Claudio Cerasa. Il Foglio. Renzi ha il merito di aver attaccato l’immobilismo delle élite dominanti, ask dall’economia ai media. I problemi sono sempre più complessi, e i nuovi leader hanno scarsa
propensione a creare gruppi dirigenti in grado di tradurre i tweet in provvedimenti adeguati. Chi pensa, o magari dissente, infastidisce. Ma è un errore: per decidere devi saper ascoltare. Francesco Rutelli, ex sindaco di Roma. Il Fatto. L’Unità nella quale io sono cresciuto era il giornale dei comunisti italiani. Aveva una ragione sociale definita: con tutti i suoi limiti, ma anche con tutto il suo potenziale, aveva un’identità forte.
Finito il Pci (e quel mondo di riferimenti sociali e culturali) è rimasto un guscio vuoto. Con dolorose conseguenze, in primis per quelli che ci lavoravano. Michele Serra (Silvia Truzzi). Il Fatto. aveva nel simdio, schiacciato Questa nuova aggregazione di Salvini mi ricorda un po’ l’Uomo qualunque di Guglielmo Giannini. Ma il parallelo, se lo raccontiamo a Salvini, penserà che porti iella. Quel movimento (che aveva nel simbolo un italiano, l’italiano medio, schiacciato da un torchio) ebbe un boom impressionante alla fi ne degli anni Quaranta, ma poi altrettanto rapidamente si sgonfiò fino a sparire. Giampaolo Pansa (Massimo Rebotti). Corsera. Guido Vigna ha ricambiato la grazia ricevuta (i brigatisti che hanno ammazzato Walter Tobagi lo hanno risparmiato perchè fu trasferito a capo della redazione romana del Corriere di informazione) vergando, su precisa istanza dell’allora direttore, Cesare Lanza, il necrologio da pubblicarsi in caso di decesso, il quale per il momento continua a frequentare ristoranti, casinò e belle donne: «È morto Cesare Lanza. Nonostante la mole, è volato sino alle porte del paradiso e ora si gioca a dadi con San Pietro l’ingresso». Nell’occasione, Massimo Donelli, anch’egli cresciuto nella redazione di quello che veniva chiamato Corriere di informazione, ha voluto offrire un contributo più tacitiano: «È morto Cesare Lanza. Era un uomo tutto case e famiglie». Guido Vigna, giornalista (Stefano Lorenzetto). Il Giornale. Gaspare Leone, palermitano, quarant’anni, a Zurigo da una decina. Ha competenze fi nanziarie, ma un certo punto intuì che in Italia non l’avrebbero portato lontano. Con giustifi cato orgoglio, mi dice che adesso, qui, è Geschäftsführer. La parola può mettere apprensione, però niente paura: signifi ca semplicemente amministratore. Nella fattispecie, direttore di sala: quella di Cacio& Cacio&Pepe, ristorante giovane, ma già adocchiato dalle guide gourmet. Al timone, la signora Luciana di Marzio: fa cucina romana. Rigorosa, fi lologica. Dà lavoro a nove persone. Tra loro, Stefano, 27 anni, da Ostuni; alle spalle, maturità scientifi ca e qualche tentativo nel mondo del calcio: «Sono uno di quelli che vengono in Svizzera alla ventura. Dopo un paio di settimane che girovagavo, ho notato l’insegna del locale e mi sono fatto avanti». Marco Cicala. il venerdì. Io mi immagino una mattina di primavera, all’aeroporto El Prat di Barcellona, una scolaresca tedesca, allegra, chiassosa, che aspetta di imbarcarsi, per tornare a casa. Al duty free le ragazze annusano i profumi, spruzzandoseli sui polsi: «Senti questo, che buono». Al bar spingono tra la folla con la naturale prepotenza dei sedicenni. Tu cosa vuoi, una Coca? No, ho fame, comprami due brioches. E il ricordo dell’ultima sera a Barcellona, nell’aria mediterranea che inebria i ragazzi del Nord. Ramblas, sangria, la musica dai locali; e i begli occhi, incrociati per un attimo, di una ragazza catalana. E stamattina svegli all’ alba, morti di sonno, e la valigia da chiudere in fretta; e non ci stanno, tutte le magliette comprate per gli amici. Già, la valigia, sui low cost, la misurano severamente. E allora svuota all’ultimo momento una borsa troppo gonfi a, tienimi questa giacca – e gli altri viaggiatori, dietro, che aspettano, seccati. E poi… Marina Corradi. Tempi.it Ero credente fi no all’adolescenza. Sono tornato alla fede dei miei genitori prima di questo viaggio nei conventi. Costa molto meno della psicoanalisi ed è assai più effi cace. Se mia fi glia fosse diventata suora di clausura sarebbe stata felice perché nei monasteri ho incontrato soltanto persone serene. Giorgio Boatti, storico (Stefano Lorenzetto). il Giornale. Quando ero piccolo, andavo sempre a trattenermi con Nannina, la lavandaia. Veniva a casa una volta la settimana e parlava un napoletano vero, antico. Quando mammà entrava in cucina, Nannina, non si voltava nemmeno dal suo officio e diceva: «Signò, e qquanti’sì bella stamattina, pari ‘na stella! ». ‘A lavannara aveva diritto al pranzo e lo criticava se non le piaceva. Nannina aveva i muscoli delle braccia come quelli di un lottatore di sumo; avrà già avuto una sessantina d’anni; viveva a Soccavo con una sorella che praticava la stessa arte. Portava i bianchi capelli acconciati a treccia legata dietro la nuca; come la sorella era signorina. « Quann’ moro m’hann’ a purtà c’o’ carro janco!» («Quando muoio mi debbono portare via col carro bianco!») vantando la sua verginità. Paolo Isotta: La virtù dell’elefante. Marsilio. 2014. Il medico militare Parvis parla con Guido Visconti di Modrone, capitano comandante dell’11ma Folgore, dicendo: «La paralisi è temporanea. Viene prodotta dall’ematoma che si è creato nella zona colpita. Non appena l’ematoma si risolve, e tutti gli ematomi devono risolversi, la paralisi cessa»: Visconti sorride, da un colpetto a Parvis e dice: «Va’ un po’ via, dottore, non contare su balle». L’ematoma non si risolverà: la fi ne arriverà, improvvisa, qualche ora più tardi. Paolo Caccia Dominioni: Alamein, Longanesi. 1966. A differenza del cinema, dove vedi comici che si improvvisano attori e magari incassano milioni, uno che non abbia studiato e non abbia talento non può dirigere i Berliner Philharmoniker. Sono conscio dei miei limiti, al jazz arrivo, a Mozart o Brahms no. Pupi Avanti, regista (Enrico Parola). Corsera. La politica è come il matrimonio e la morte. Pochi ci arrivano preparati. Roberto Gervaso. il Messaggero.