Sono così tre le liste presentate per il rinnovo del cda: il listone dei grandi soci avrà sei posti su nove del consiglio di amministrazione e ha indicato Maurizio Costa come presidente e Pietro Scott Jovane come a.d.
Raggruppa Fiat Chrysler, Diego Della Valle, Mediobanca, Pirelli e Intesa Sanpaolo per un totale del 38,9% del capitale a cui si aggiungerà anche il 4,6% di Unipol, avrà. Poi ci sono le liste di minoranza che si contenderanno i tre posti rimanenti da assegnare proporzionalmente ai voti in assemblea: la lista dei fondi presentata da Assogestioni che raggruppa i titolari di oltre il 3,2% delle azioni ordinarie e quella appunto di Cairo. La decisione di quest’ultimo di presentare una propria lista arriva dopo i rilievi sul nome di Costa come presidente e dopo le critiche alle diverse decisioni assunte da Jovane nel corso dell’ultimo anno, non ultima la scelta di avviare trattative con Mondadori per la cessione di Rcs Libri.
Di fatto, con il suo 4,616% l’editore ha scavalcato Unipol (4,6%), Pirelli (4,4%) e Intesa Sanpaolo (4,1%) ed è diventato il quinto socio del gruppo.
Nell’assegnazione dei tre posti, comunque, un peso importante potrà averlo Invesco, che secondo i dati Consob ha il 5% delle azioni ma che in realtà dovrebbe essere salito fino all’8% e potrebbe andare a rafforzare la lista dei fondi. Poi ci sono i Rotelli (2,7%) e in questo caso la situazione è più incerta, perché rumors danno la famiglia di volta in volta in appoggio all’una o all’altra lista con una predilezione per la linea di Intesa Sanpaolo e quindi del listone. Senza contare che azionisti più piccoli potrebbero far pesare il proprio voto.
L’appuntamento, comunque, è per il 23 aprile, giorno in cui è convocata l’assemblea, mentre prima di quella data ci sarà il cda di congedo dell’attuale management che lascerà un’identikit del futuro direttore del Corriere della Sera, corsa dalla quale si è sottratto Mario Calabresi che ha dichiarato di voler continuare l’avventura alla Stampa. E a questo proposito ieri il presidente di Fca, John Elkann ha detto di essere «contento che il direttore Calabresi resti a La Stampa. Oggi il giornale si è unito al Secolo XIX a dimostrazione che il nostro è un progetto importante in cui crediamo con forza. Nel 2014 La Stampa è riuscita a essere profittevole e dopo l’unione con il Secolo XIX sono sicuro che aumentino le nostre possibilità. Siamo molto fiduciosi per il 2015».
Elkann ha ringraziato Mediobanca che «ha fatto un buon lavoro» fra i grandi soci: «Abbiamo avuto una posizione molto chiara, per noi era importante che si arrivasse a una lista di qualità, omogenea e indipendente, condivisa dalla maggior parte dell’azionariato». Nessun commento sulle obiezioni del cdr, il sindacato interno del Corsera, all’inclusione nel listone del nome di Gerardo Bragiotti di Banca Leonardo (oltre a Laura Cioli, Teresa Cremisi e Tom Mockridge), indicato come uno degli artefici dell’investimento di Rcs nella spagnola Recoletos che ha portato poi a una situazione di crisi nel gruppo.
La notizia di Cairo ha portato movimento sul titolo in Borsa, dove Rcs ha chiuso con un incremento del 2,07% a 1,135 euro.