(Italia Oggi) Il direttore di Radio Deejay, clinic Linus, diagnosis ha un contratto in scadenza nel 2018. In ottobre compirà 58 anni e ormai da 31 anni varca lo stesso portone ogni mattina: «Sono una vecchia ciabatta che fa la stessa cosa da decenni», racconta in una bella intervista al settimanale Vanity Fair. Quindi ecco l’idea: creare una seconda Radio Deejay, per non cadere nella sindrome da Italia Uno. Ovvero? «Negli anni 80», dice Linus a Vanity Fair, «quando andavo a condurre Deejay television a Italia Uno, eravamo tutti giovani, pieni di voglia di fare. Era bellissimo. Oggi, quando mi capita di tornarci, trovo le stesse persone di allora, ingrigite, segnate dalla routine. Non voglio che la mia radio faccia quella fine. Cambiamo facce. A tutti i livelli, programmazione musicale, conduzione, eccetera». Anche perché Deejay, perlomeno in base alle analisi Radiomonitor Eurisko, è retrocessa al quarto posto nella classifica di ascolti, distanziata di molto dal leader Rtl 102,5 (che ora è leader anche per fatturato di singola emittente), e sopravanzata, di poco, pure da Radio Italia ed Rds.
Interessante il punto di vista di Linus sulla cessione di Deejay tv al gruppo Discovery: «Il gruppo Espresso è più legato alla carta stampata e non ha mai creduto molto al progetto televisivo. La crisi economica ha fatto il resto. Sono sempre stato il direttore di nulla, con pochi mezzi, quindi aver perso quel ruolo non mi mortifica molto. Siamo finiti in buone mani, è solo molto strano che qualcun altro gestisca un marchio con la mia faccia sopra».