(di CARLOTTA SCOZZARI, thumb Repubblica) Gli analisti ipotizzano un dividendo da 2 euro ad azione e i titoli del gruppo di Agordo volano in Borsa ai nuovi massimi storici. Spunta l’ipotesi, lanciata da Exane, di un’acquisizione del gruppo con base in Italia e controllato da Hal, che ha sofferto la perdita della licenza Kering, da parte dei francesi
MILANO – Settore dell’occhialeria, e Luxottica in particolare, sotto i riflettori degli analisti. In un report che porta la data del 15 gennaio, gli esperti di Citi hanno ritoccato visibilmente al rialzo il prezzo obiettivo sul gruppo di Agordo che fa capo alla famiglia Del Vecchio, da 38,5 a 50 euro tondi tondi, con giudizio “neutral”; la stessa raccomandazione di quelli di Exane Bnp Paribas, che nello stesso tempo hanno confermato il target price di 47 euro. Soprattutto, però, gli esperti della banca d’affari francese ipotizzano che il gruppo dell’occhialeria di oltralpe Essilor (“neutral” con prezzo obiettivo a 93 euro) possa mettere nel mirino per una acquisizione l’altra società dell’occhialeria con base in Italia quotata in Borsa: Safilo.
Quest’ultima, controllata al 42% dalla finanziaria con base a Curaçao Hal Holding Nv (a sua volta controllata da una fiduciaria con azioni quotate ad Amsterdam), a detta del team di analisti di Exane, tra cui l’italiano Luca Solca, ha dovuto incassare un duro colpo con la perdita, lo scorso settembre, dell’accordo di licenza con il colosso Kering (che nello stesso tempo ha dato vita alla divisione interna Kering Eyewear). Ed è sfruttando questa posizione di debolezza di Safilo che Exane ritiene che Essilor possa muoversi. “Nonostante la sua posizione unica nel mercato dell’ottica – ragionano gli analisti della banca d’affari francese – Essilor sta affrontando delle sfide nel core business delle lenti. Per questo motivo, il gruppo ha bisogno di rivolgersi
verso nuove aree di crescita”. Ecco perché “potrebbe considerare di comprare Safilo”, anche nell’ottica di rafforzare il suo franchising negli occhiali da sole.
Sia Essilor sia Luxottica, evidenziano ancora da Exane, hanno già beneficiato molto dell’apprezzamento del dollaro, motivo per cui non è il caso di farsi prendere troppo dall’entusiasmo. Per quel che riguarda, in particolare, la società italiana controllata dalla famiglia Del Vecchio, gli esperti della banca d’affari francese ritengono che aleggi un grosso punto di domanda sul funzionamento, nella pratica, della nuova strategia di comando che ha preso il via da gennaio ed è basata su due amministratori delegati, Massimo Vian e Adil Mehboob Kahn.
Il mercato, però, almeno per il momento, questo problema non sembra porselo. A Piazza Affari, infatti, nella seduta del 15 gennaio, le azioni Luxottica hanno raggiunto i nuovi massimi storici, a quota 48,67 euro. Gli analisti di Citi hanno individuato tre fattori di supporto ai prezzi del gruppo di Agordo. In primo luogo, il dollaro e il fatto che, a dispetto di una forte differenziazione geografica, Luxottica generi in Nord America la gran parte dei ricavi. Il secondo fattore è la crescita organica, che rappresenta la migliore performance nel comparto lusso. Il terzo driver è la prospettiva di una maxi-cedola: Citi, considerando le riserve disponibili, si aspetta che a marzo il gruppo dell’occhialeria annunci la distribuzione di un dividendo fino a 2 euro per azione.
(15 gennaio 2015)