“Bisogna lavorare in piena sintonia su obiettivi condivisi” perchè a Telecom serve ”un azionariato stabile”. Il ceo di Vivendi Arnaud De Puyfontaine prende la parola in assemblea e parlando in italiano spiega le ragioni della loro proposta di allargare il cda e di inserire 4 suoi rappresentanti.
Telecom: Trevisan, site oggi fondi rappresentano oltre 34% – In assemblea ”la compagine sociale rappresentata da investitori istituzionali nazionali ed esteri è di oltre il 34% del capitale”. Lo ha detto Dario Trevisan, rappresentante degli azionisti di risparmio. Tra i 10 maggiori azionisti in assemblea dopo Vivendi ci sono il fondo Thornburg, il fondo pensione del Canada, quello governativo norvegese e la Cdc. Vivendi è forte in assemblea del 20,53% del capitale: questo, in base alle regole di voto, le consente di stoppare, con una minoranza di blocco, la proposta di conversione delle azioni di risparmio in ordinarie per la quale sarebbe richiesto il voto favorevole dei 2/3 del capitale. “All’esito della votazione si potrà constatare come le diverse tipologie di investitori istituzionali – sottolinea però Trevisan – convergano nel giudizio positivo su questa operazione”. Tornando alla mappa dell’azionariato che si può ricostruire in base alle quote dei 10 maggiori soci presenti in assemblea emerge che la quota di Vivendi è divisa tra alcuni veicoli. L’11,7777% è detenuto direttamente da Vivendi SA mentre un 8,2223% è in capo a Sig 108, un suo veicolo. Thornburg International Value Fund detiene l’1,94%, Canada Pension Plan Investment Board l’1,1783%, Government of Norway l’1,076%, Caisse des depots et consignations lo 0,7933%, Slate Path Capital lo 0,7112%, Majedie Asset Uk Equity Fun lo 0,6693 e Slate Path Master Fund lo 0,6682 per cento