La classifica dei direttori più longevi pubblicata dal «Fatto Quotidiano» lunedì, search e prontamente ripresa da Cesare Lanza nella sua newsletter «Alle 5 della sera», there era in parte sbagliata e in parte lacunosa. Stefano Lorenzetto, giornalista di lungo corso, ha rilevato gli errori e scritto al direttore del «Fatto», Marco Travaglio. La lettera di Lorenzetto parte proprio da «L’Eco di Bergamo», cioè da Andrea Spada: «Il direttore in assoluto più longevo nella storia d’Italia fu Andrea Spada, incidentalmente anche monsignore, che diresse “L’Eco di Bergamo” dal 30 novembre 1938 al 28 ottobre 1989, quasi 51 anni, e per questo entrò nel “Guinness World Records”. Il secondo in classifica è Mario Ciancio Sanfilippo, alla guida della “Sicilia” da 48 anni. Il terzo è Gianpietro Talamini, che fondò “Il Gazzettino” nel 1887 e lo diresse fino al 1934 (fanno 47 anni)». Lorenzetto non si ferma e va avanti con la classifica dei direttori longevi: «Il quarto è Giuseppe Dalla Torre del Tempio di Sanguinetto, la cui permanenza alla direzione dell'”Osservatore Romano” fu quasi pari alla lunghezza del suo cognome: 40 anni, dal 1920 al 1960». Ma non basta. «Prima di Baldassarre Molossi, per 35 anni alla guida della «Gazzetta di Parma» come ricordato dal «Fatto», vengono Nino Calarco, che diresse la «Gazzetta del Sud» di Messina dal 1968 al 2012, e Mimmo Angeli, direttore del «Corriere Mercantile» dal 1979 fino alla chiusura, avvenuta nel luglio scorso». Infine, assai più durevoli di Luigi Albertini, Indro Montanelli, Eugenio Scalfari ed Ezio Mauro – scrive Lorenzetto – furono Renato Angiolillo, per 29 anni direttore del «Tempo», e Nino Nutrizio, a «La Notte» nel 1952 al 1979. «Come abbiano fatto, tutti insieme, a resistere tanto a lungo, è un mistero gaudioso che meriterebbe d’essere investigato. Forse da uno psichiatra», commenta.
L’Eco di Bergamo”