È scomparsa Edda Renzi Nicolini, moglie del costruttore Peppino Nicolini, nostro caro amico e stimatissimo imprenditore. Una sua nipotina, Maria Sole, sedicenne, ha letto in chiesa questa breve commemorazione. Desideriamo segnalarla come un esemplare riferimento educativo, in questi tempi di generale assenteismo familiare.
L’ultimo bacio, l’ultimo abbraccio.
Ciao nonna.
Ciao alla piccola mano che aveva combattuto tante ferite.
Ciao a quei teneri occhi sinceri.
Ciao a quello sguardo deciso che di mascherarsi non trovava il bisogno.
Avrei voluto ricambiare la tua generosità con un regalo, eppure ora sento che tutto ciò che dovevo fare erano le brevi chiamate giornaliere, le visite più frequenti…
Cose che nella vita di tutti i giorni siamo soliti tralasciare, ma è proprio grazie a quei dettagli che offriamo un sorriso, un ricordo.
Adesso ripenso al bene che ti volevo e che forse non ti ho mai dimostrato nel modo giusto.
Ripenso però a quella tua voce che anno dopo anno era diventata più affannosa e a quei piedini più grossi e a tutte le volte che ci accoglievi con tanto calore e felicità; e mentre ci penso mi mordo le labbra, stringo forte un cuscino e una piccola lacrima col tuo nome mi accarezza il viso. Mentre il rimorso mi divora e la tristezza mi avvolge, il mio cuore mi sussurra che forse era così che doveva andare.
Vedrai dall’alto il messaggio di allegria che hai lasciato a tutte le persone che sono qui oggi, ma che purtroppo ignoreremo, nonostante ci stiano cercando di offrire conforto, perché spesso il dolore che abbiamo dentro non lo vogliamo condividere, e lasciamo che pian piano ci divori, facendoci abituare alla malinconia. Infatti, dentro ognuno di noi, ci sarà per sempre uno spazi vuoto dove i ricordi non aumentano più.
e oggi noi vogliamo ringraziare Dio di aver dato a nonna una vita degna della sua persona, in cui ha amato, riso, pianto, aiutato e accettato le sfide: la sfida di soffrire per la vita, ad esempio.
Ha compiuto un lungo percorso, in cui ha fatto tutte le cose che il Signore aveva tenuto in serbo per lei, e ora l’ha chiamata, per farsi raccontare quale avvincente esperienza sia stata la vita.
Ma mia nonna andandosene non ha soltanto lasciato vuoti i cuori dei parenti, dei figli e degli amici, ma spiritualmente il letto di mio nonno, suo marito, colui che ha mantenuto la promessa del matrimonio, che l’ha accompagnata dalla giovinezza alla vecchiaia, che ogni sera le ha dato un bacio, che condivideva le sue notti tormentate dal dolore e che ogni giorno la accudiva col suo amore più di quanto nessuno abbia mai fatto.
Grazie nonna!