AgCom: in asta le frequenze per portare Internet nelle case degli italiani, con la parabola

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agcomUna semplice antenna riesce a portare il segnale con una grande potenza, click grazie alla tecnologia “fixed wireless”. Dal Garante arriva la spinta per la rete ultareveloce e senza fili: le parabole serviranno i piccoli centri, che non hanno la rete via cavo, e rafforzeranno i collegamenti Lte nelle grandi città. Previsti due lotti

(di ALDO FONTANAROSA, Repubblica)

AgCom: in asta le frequenze per portare Internet nelle case degli italiani, con la parabolaROMA – Un’antenna – come una piccola parabola – sistemata sul tetto della nostra casa, di una scuola, di un’azienda. Un’antenna capace di portare dentro il nostro salotto o dentro l’ufficio un segnale Internet di particolare potenza, grazie alla tecnologia “fixed wireless”. Il Garante per le Comunicazioni (l’AgCom) dà una spinta rilevante al nuovo Internet ultraveloce e senza fili mettendo sul tavolo un pacchetto di frequenze di pregio, binari dell’etere che sono nella banda compresa tra i 3600 e i 3800 megahertz. Antonio Nicita e Antonio Posteraro sono i due relatori del provvedimento.

Le frequenze – che saranno vendute all’asta ma anche in un concorso per “titoli” – dovrebbero garantire un duplice risultato. Primo, attenuare il famigerato divario digitale portando connessioni rapide e robuste in piccoli centri che non verrano mai raggiunti da una rete fisica di cavi. Secondo, permettere agli operatori (anche grandi) di rafforzare i collegamenti superveloci nelle metropoli, con tecnica Lte.

Due i lotti di frequenze disponibili: il Lotto A e il Lotto B. Il Lotto A va dai 3695 ai 3800 megahertz. Queste frequenze – categoria extralusso – sono simmetriche e permettono di ricevere e anche di spedire dati con identica qualità. Peraltro sono binari al riparo da noiose interferenze, grazie ad un cuscinetto di protezione grande ben 5 megahertz. Il Garante AgCom e il ministero per lo Sviluppo Economico individueranno le “aree urbane” e le “aree extra-urbane” (sulla base della popolazione che vi risiede). Frequenze di rango nazionale (pari a 100 megahertz) copriranno tutte le aree urbane e saranno vendute all’asta. Serviranno appunto a completare la rete Lte. Frequenze macroregionali – che coprono dunque solo alcune regioni – saranno offerte invece con un “concorso di bellezza” (il famiso beauty contest). Se le aggiudicheranno gli operatori disposti a pagare di più (l’offerta peserà per il 30 per cento) e a garantire la copertura più efficiente (e questo peserà per il 70 per cento nel concorso). Le frequenze macroregionali saranno lo strumento per contrastare il divario digitale nelle zone più isolate d’Italia, grazie al “fixed wireless”. Tutto questo è nel Lotto A.

Il Lotto B ha frequenze per altri 95 megahertz che – solito problema italiano – non sono del tutto libere. Le occupano in parte i radar della Difesa, in parte televisioni come la Rai per far viaggiare il segnale con un sistema di ponti radio. Queste frequenze – più caotiche – del Lotto B hanno una copertura sub-nazionale (che non si estende cioè all’intero Paese) e saranno assegnate dal ministero dello Sviluppo Economico. Il ministero – che riceverà direttamente le offerte economiche – assegnerà le frequenze con una licenza via via che queste saranno liberate.