Progressivo ritorno alla normalita’ alla Regione siciliana dopo quarantotto ore di black-out informatico provocato dall’interruzione del collegamento con i server di Sicilia e-servizi, ask la partecipata regionale responsabile della piattaforma digitale dell’ente pubblico, a causa del maxi debito da 114 milioni di euro maturato con l’ex socio privato Engineering. Una vicenda che ha dimostrato l’estrema vulnerabilità’ della Regione anche su questo versante, per la stretta dipendenza da un ‘cervellone’ informatico che si trova in Val D’Aosta e gestito da privati. Ieri era stata una giornata di lunghe trattative e l’azienda aveva comunicato di essere disponibile a riattivare i servizi informatici, in particolare quelli relativi alla sanita’. Stamane sono partiti gradualmente altri servizi. Anche la pagina web della Regione, per due giorni ‘indisponibile’, e’ tornata accessibile. Ma restano disagi a macchia di leopardo. Il protocollo informatico del Corecom Sicilia, infatti, funziona in modo irregolare e non consente l’acquisizione al protocollo degli atti; l’interruzione, inoltre, non consente l’accesso alla webmail istituzionale, denuncia il presidente dell’organismo Ciro Di Vuolo: “Le convocazioni da inoltrare ai soggetti coinvolti nelle conciliazioni vengono solitamente inviate per mezzo della posta elettronica ma, vista l’attuale situazione, si e’ stati costretti a convocare a mezzo raccomandata, con un notevole aggravio di costi per l’amministrazione e con tempi di attesa evidentemente dilatati”. Il dirigente parla di “problema imbarazzante che si trascina ormai da troppi anni, e’ necessario che si trovi subito una soluzione. Il Corecom Sicilia, a maggior ragione, dovra’ rendere indipendenti i propri sistemi informatici, cosi’ da essere autonomo e autosufficiente per garantire sempre un adeguato servizio ai cittadini”. (AGI)