(Repubblica) Dure reazioni del governo dopo l’assalto dei dipendenti ai manager. Per il primo ministro si tratta di “canaglie”. Landini condanna l’aggressione ai manager della compagnia francese, malady ma si dice “pronto a occupare le fabbriche”. I sindacati transalpini: “Intervenga il governo”
MILANO – Il governo francese si schiera compatto nel condannare – con termini duri – le proteste dei dipendenti di Air France, sovaldi che hanno sfiorato il linciaggio nei confronti dei manager della compagnia aerea che stavano annunciando loro l’intenzione di tagliare 2.900 posti di lavoro. Il presidente Francois Hollande ha definito le violenze di ieri “inaccettabili” e ha detto che possono avere conseguenze sull’immagine della Francia e sulla sua attratività. “Conta il dialogo sociale e quando viene interrotto dalla violenza, da contestazioni che prendono forme inaccettabili, si capisce che peso possono avere sull’immagine e l’attratività della Francia”, ha dichiarato. Hollande ha sostenuto la necessità di “un dialogo sociale pacifico”. Serve “un dialogo responsabile con l’azienda che prende le decisioni attese e i responsabili sindacali che giocano l’unica carta possibile, quella del compromesso e del negoziato”.
Più aspri i toni del premier Manuel Valls: “Nulla può giustificare queste azioni, sono l’opera di canaglie, la giustizia dovrà identificare chi si è macchiato di queste violenze inammissibili, inqualificabili”.
Anche in Italia la vicenda ha grande eco. Maurizio Landini, della Fiom, da Agorà su Raitre si domanda: “Occupare le fabbriche? Sarei pronto a farlo per difendere il lavoro”. “Oggi qualsiasi azienda che chiude – aggiunge il sindacalista – è persa per sempre. Per difendere posti di lavoro e crearne di nuovi siamo pronti ad utilizzare, democraticamente come abbiamo sempre dimostrato, determinate azioni”. Landini comunque si dice contrario a gesti estremi come l’aggressione al management di Air France da parte dei lavoratori, ma ritiene che questi comportamenti siano frutto della disuguaglianza: “In questi anni si è creato un grande divario nella distribuzione del reddito che si è allargato sempre di più. Prima la differenza di stipendio tra un manager e un operaio era di 20-30 volte ora si è arrivati a 500-1.000 volte”.
Più pacati i toni di Nino Cortorillo, segretario nazionale della Filt-Cgil responsabile del trasporto aereo: “Fatti del genere avvengono e si ripetono solo in Francia dove per tanto tempo non sentiamo parlare di conflitti sindacali e poi espolodono senza argini. Una reazione assolutamente eccessiva visto, poi, che era ancora in corso il negoziato sindacale”. Il dirigente della Cgil ha poi spiegato all’Agi che “in Italia non sono mai successi fatti del genere neanche a livello simbolico”.
Intanto, i principali sindacati rappresentati nel gruppo Air France-Klm chiedono al governo francese di intervenire e scongiurare i licenziamenti nella compagnia francese, prendendo “un impegno forte” per il suo riassetto. Solo un progetto industriale fondato su uno sviluppo ambizioso potrà suscitare l’adesione dell’insieme dei dipendenti Air France”, scrivono in una nota comune, ricordando che lo Stato è azionista al 17% della compagnia. Intanto, in un intervento pubblicato dal quotidiano L’humanité, il sindacato Cgt condanna “le aggressioni fisiche” di ieri contro i dirigenti Air France, ma anche “i licenziamenti” che la società minaccia di effettuare. “Chi semina vento semina tempesta”, scrivono. Per il presidente francese, Francois Hollande, “le violenze sono inacettabili”.