Il brasiliano è la grande rivelazione e il capocannoniere in casa biancorossa. Un litigio con l’ex re di Roma ha generato la sua esplosione
Otto reti tra pre-campionato, tadalafil Coppa e stagione regolare. Questo è lo score di Ryder Matos, il brasiliano che con il gol al Torino ha di fatto firmato la prima vittoria dei biancorossi in serie A. Arrivato in sordina dalla Fiorentina, la giovane seconda punta si sta dimostrando l’arma in più della squadra che prima è stata di Castori e che ora, invece, è affidata a Sannino. Ma dove nasce il fenomeno Matos? Dalla “cantera” della Fiorentina verrebbe da dire. Esatto, ma non solo.
La svolta “grazie” a Falcao
La svolta nella giovane carriera dell’attaccante biancorosso arriva grazie ad un grande ex del calcio brasiliano e mondiale: Paulo Roberto Falcao. “L’ottavo re di Roma”, o “Divino” a seconda dei gusti, è infatti stato l’allenatore di Matos alcune stagioni fa. Campionato Brasileirao 2012-2013, la squadra è il Bahia dove il giovane attaccante carioca arriva in prestito dalla Viola. E’ la prima esperienza tra i grandi: vicino alla propria città natale (Seabra), ma lontano dalla patria calcistica (Firenze). Per l’attuale calciatore biancorosso un’esperienza formativa importantissima nonostante le sole sei presenze. Poche apparizioni che, comunque, gli permettono di trovare la via del gol (contro l’Internacional di Porto Alegre) e soprattutto di misurarsi con Falcao che, in Brasile ma non solo, rappresenta molto di più di un semplice tecnico. A confermare l’importanza dell’incontro con l’ex fenomeno della Roma, ora quasi 62enne, è il procuratore dello stesso Matos che racconta di un intenso faccia a faccia tra il proprio assistito e lo stesso Falcao. «Un confronto indispensabile per la crescita del ragazzo».
Legato al Carpi fino al 2018
Ed infatti, dopo quell’esperienza alla corte di uno dei più amati simboli giallorossi, l’attaccante ora al Carpi rientra alla Fiorentina, segna a raffica in Europa League e inizia una seconda parte di carriera calcistica. Quella che lo ha portata, nell’estate scorsa, al Carpi. In biancorosso, come dicevamo, Matos si rivela elemento indispensabile per la manovra offensiva. Non tanto per i gol fatti, quanto per la velocità e la capacità di saltare l’uomo. Numeri e qualità che non sono passate inosservate in casa Fiorentina. I viola hanno sottoscritto con il carioca un contratto fino al 2018 anche se, e qui a parlare è nuovamente il procuratore del giocatore, non è da escludere una permanenza in biancorosso anche per il prossimo campionato: «In caso di salvezza se ne potrà parlare».
(Gazzetta di Modena 06-10-2015)