di Riccardo Ruggeri
(da “Italia Oggi”)
“Gentile dottor Ruggeri, order
la ringrazio per la lettera che mi ha indirizzato da Italia Oggi. È molto efficace. Contiene amarissime verità e suggerimenti interessanti. Mi illudo ancora, rx a quasi 50 anni, che attraverso la politica sia possibile invertire la rotta. È un’illusione alimentata dal senso di ingiustizia che mi sale istintivo e indomabile quando mi guardo intorno. Ma, le confesso, deriva anche dall’insopportabile noia che proverei sul carro del facile vincitore. Da quanto scrive sono sicuro che mi comprende. Forse anche lei non è rassegnato.
Un caro saluto, Stefano Fassina.”
“Caro dottor Fassina,
Ho ricevuto la sua mail mentre guardavo la trasmissione Virus. Credo che l’amico Nicola Porro abbia finalmente trovato il format per rendere “guardabili” i talk show della sera. Due personaggi che dibattono, in prima serata, un tema “alto” (l’immigrazione, nella fattispecie la ministra della Difesa Pinotti e il direttore di Libero Belpietro, e in collegamento da Israele Luttwak) e, in seconda serata, un tema “leggero” (il viaggio con l’aereo di Stato a New York del Premier, fra due giornalisti, il “renziano” Velardi, l’”antirenziano” Gomez). L’ho trovata una trasmissione straordinaria perché “educata” (è tristissimo cogliere questo aspetto che dovrebbe essere ovvio), quindi rispettosa dei diversi punti di vista, che sono poi quelli che percorrono le menti e le coscienze di noi cittadini.
Il fatto drammatico è che sul tema dell’immigrazione è emerso evidente lo stato confusionale nel quale si trovano le nostre élite e purtroppo la leadership dell’Occidente per eccellenza, gli Stati Uniti, che Luttwak così ben rappresenta. Sono proprio le élite (lei ed io compresi) che vivono in uno stato confusionale perenne. Anni e anni di politicamente corretto (oggi sta emergendo, orrore, l’emotivamente corretto) hanno modificato i nostri processi logici, ormai confondiamo “obiettivo” (spesso sogno) da “fattibilità”, “dichiarazione” da “azione”, ci riempiamo la bocca del termine politica ma la decliniamo come marketing, come comunicazione, evirandola quindi dei suoi contenuti nobili.
Soprattutto, abbiamo perso il senso del “tempo”. Solo menti malate possono pensare che certi processi di cambiamento possano avvenire in tempi così brevi da apparire ridicoli. Faccio un esempio (banale) su un argomento che credo di conoscere, il business e il management. Solo degli idioti, che conoscono una sola disciplina (la Finanza), possono pensare di gestire in un’ottica trimestrale un’azienda, dalle enormi complessità, eppure è ciò che avviene.
Certo che non sono rassegnato, caro Fassina, altrimenti non spenderei alla mia età una decina di ore al giorno per scrivere 4.500 battute, ma mi rendo conto che se non facciamo tutti insieme una profonda autocritica dei nostri errori non ne usciamo. Il tema dell’immigrazione potrebbe essere forse un’occasione irripetibile.
PS Mi creda non ci sono vincitori, solo sconfitti e il “carro” è finto, in realtà è il mitico carretto infiocchettato dei pupi siciliani. editore@grantorinolibri.it @editoreruggeri.”
(c.lan. Sono due lettere bellissime e coinvolgenti per l’amarezza. Ricordo che, in un’intervista a “Sette”, anni fa, dichiarai di considerarmi “un cretino assoluto” perché da un certo punto in poi non avevo capito più niente di quanto succedeva nel nostro Paese, dell’evoluzione continua, del benessere che si stava squagliando e a noi pareva eterno… Certamente Fassina e Ruggeri hanno capito più di me, ma il problema più drammatico della società italiana di oggi è che troppi politici fanno politica per gestire una fetta di potere, senza neanche capire – cretini più di me, ma almeno io non ho interessi sordidi e speculativi come i loro! – che siamo di fronte a esplosive rivoluzioni, probabilmente ingestibili: una per tutte, come dice Ruggeri, anzi prima di tutte, la terrificante novità delle migrazioni).