La Fed lascia invariato il costo del denaro. I tassi restano fermi in una forchetta fra lo 0 e lo 0, healing 25%. La Banca centrale americana ha anche rivisto al ribasso le stime per la crescita e l’inflazione nel 2016. Il Pil crescerà del 2,3% il prossimo anno, meno del 2,5% previsto in giugno. L’inflazione si attesterà all’1,7%, al di sotto dell’1,8% precedentemente stimato
La decisione della Fed di lasciare i tassi invariati non è stata presa all’unanimità. A votare contro è stato Jeffrey Lacker, il presidente della Fed di Richmond, che spingeva per un aumento di 0,25 punti.
L’economia globale e gli eventi finanziari potrebbero frenare l’attività dell’economia, dice la Federal Reserve Usa, sottolineando che l’inflazione resterà nel breve termine ai minimi e continuerà a salire gradualmente verso il 2% nel medio termine.
“Preoccupano gli sviluppi dell’economia globale. E la Fed monitora, consapevole che la debolezza economia mondiale potrebbe pesare sull’inflazione”, afferma il presidente della Fed, Janet Yellen, in conferenza stampa, sottolineando che i forti timori per la crescita in Cina e in altri paesi emergenti hanno creato volatilità sui mercati finanziari. Ottobre, dice ancora la Yellen, resta una possibilita’ per un aumento dei tassi di interesse. La conferenza stampa dopo la riunione non e’ in programma ma puo’ essere convocata. La Fed, rileva, guardera’ gli sviluppi economici globali.
Chiusura debole per Wall Street. Il Dow Jones perde lo 0,38% a 16.675,54 punti, il Nasdaq sale dello 0,10% a 4.893,95 punti mentre lo S&P 500 cede lo 0,3% a 1.990 punti.
Borse europee in buona parte in rialzo nel finale di seduta ad eccezione di Londra che cede mezzo punto. Il Vecchio Continente, pur positivo, resta cauto in attesa della decisione della Fed sui tassi. La migliore resta Madrid (+1,5%), più volatili Parigi (+0,37%), Francoforte (+0,19%) e Milano (+0,2%). A livello settoriale utility e auto sostengono il mercato mentre, per le vendite, soffrono le materie prime. Lo spread scende in area 112 punti.
Asia sprint, effetto Fed e metalli – Seduta sprint per le Borse di Asia e Pacifico, alcune delle quali sono già chiuse, come Tokyo (+1,43%), Taiwan (+1,35%) e Sidney (+0,94%), mentre altre sono in procinto di farlo: Hong Kong (+0,56%), Shanghai (+1,07%) e Mumbai (+1%). Fiacca Seul (+0,05%). Il combinato tra attesa di una conferma degli attuali tassi da parte della Fed e rialzo delle quotazioni dei metalli ha favorito i vari listini.
Tokyo chiude a +1,43%, attende decisioni Fed – La Borsa di Tokyo chiude a +1,43%, a ridosso dei massimi intraday, sulle previsioni che la Federal Reserve non debba annunciare oggi il rialzo dei tassi. L’indice Nikkei sale di 260,67 punti, a 18.432,27, con l’indebolimento dello yen, mentre non ha effetti il taglio del rating sul Giappone da parte di S&P’s (da AA- ad A+,outlook stabile). Se due mesi fa appariva una prospettiva certa, le turbolenze finanziarie e i timori sull’economia cinese spingono a ipotizzare che la Fed possa rinviare tutto a dicembre.