“Sì a eutanasia e biotestamento”, il fronte bipartisan per votare la legge

eutanasiaROMA – “Sì ad una legge su testamento biologico ed eutanasia”. Stanchi di silenzi e rinvii, drugstore di ddl che giacciono impolverati e indiscussi da anni, oggi si ritroveranno in Parlamento al di là dei partiti di riferimento e delle storie personali. Sono una settantina di deputati e senatori bipartisan, dai sottosegretari Borletti Buitoni (Pd) e Scalfarotto (Pd) all’ex sindaco di Milano Albertini (Ndc), dalla forzista Giammanco al cinque stelle Morra passando per il leghista Centinaio. Obiettivo: stabilire una data perché in Parlamento “si discuta una buona volta del diritto di scelta di ognuno sulla propria esistenza, che comprende anche la fine della vita”. A lanciare l’idea del summit tra partiti, Marco Cappato dell’associazione Coscioni che due anni fa aveva raccolto 100mila firme a sostegno di un disegno di legge su testamento ed eutanasia, arrivato in Parlamento e mai discusso. Come altri ddl. Proprio per questo ieri altri 40 deputati e senatori del Pd hanno chiesto che si affronti la questione. Ricordando le parole che Napolitano scrisse a Piergiorgio Welby che chiedeva gli fosse staccato il respiratore. Si parlasse finalmente del diritto di andarsene, perché “il solo atteggiamento ingiustificabile sarebbe il silenzio, la sospensione o l’elusione di ogni responsabile chiarimento”. Da quelle frasi del presidente sono passati otto anni. E un nulla di fatto. “Spero che ora se ne discuta, ma mantengo qualche dubbio perché ho sempre pensato che non siamo un paese laico, capace di riconoscere i diritti di tutti come quello di poter porre termine alla propria vita”, osserva il sottosegretario ai Beni culturali Ilaria Borletti Buitoni. “È un diritto fondamentale da tutelare per legge, non lasciandolo nella zona grigia dell’oblio o dell’iniziativa personale. Me ne sono persuasa dopo aver visto amici malati che chiedevano di andarsene subire invece agonie disumane”. Borletti Buitoni è sulla stessa linea dell’ex sindaco di Milano e senatore Gabriele Albertini che dalla teoria è passato alla pratica. “Io sono favorevole alla depenalizzazione dell’eutanasia, talmente persuaso della necessità di autodeterminazione e libertà di scelta sulla nostra fine, che con mia moglie mi sono iscritto all’associazione Exit che aiuta, in Svizzera, chi gravemente malato cerca una morte dignitosa”. Gabriella Giammanco di Forza Italia concorda: “Voglio che si discuta di questi problemi che toccano profondamente la vita di tutti e che per una volta lo si faccia in maniera laica, liberale, senza oscurantismie pregiudizi”. Nicola Morra dei Cinque stelle, sostenitore del principio di autodeterminazione, in tutti i campi, eutanasia compresa, chiosa: “Noi del movimento sui temi etici abbiamo totale libertà di manovra personale, è la maggioranza che è lacerata”.
di CATERINA PASOLINI

Share
Share
Torna in alto