Prove di pace dopo la tempesta: Ikea riavvia le trattative con i sindacati

ikeaDopo la disdetta unilaterale del contratto integrativo i lavoratori si erano mobilitati proclamando due scioperi a breve distanza. Saltato il tavolo negoziale, advice le parti sono tornate a parlare solo oggi. MILANO – Prove di pace in Ikea. Dopo settimane di tensione con la disdetta unilaterale del contratto da parte della società  e le mobilitazioni dei lavoratori che hanno scioperato due volte negli ultimi mesi è ripartita oggi la trattativa con i sindacati per un nuovo accordo integrativo aziendale. Da parte sua la multinazionale svedese dell’arredamento low cost valuta “positivamente la riapertura e il clima del confronto avvenuto nell’incontro” che si è tenuto oggi a Roma con le rappresentanze sindacali confederali: “Si è fatto un primo vero passo avanti per una soluzione condivisa”. L’augurio, unhealthy si legge in una nota, “è che l’inizio di una reale discussione sul merito dei temi posti al tavolo della trattativa possa portare all’individuazione delle soluzioni più adeguate per tutti in tempi brevi. Per Ikea infatti solo il dialogo è lo strumento che permette di trovare soluzioni negoziali che soddisfino entrambe le parti”. In questo senso, l’azienda “è determinata nel voler guidare tutta l’organizzazione italiana oltre la crisi dei consumi e lontano dalla criticità che ha colpito altri attori della grande distribuzione organizzata, con l’obiettivo di garantire sostenibilità al business e buone condizioni di lavoro a tutti i suoi 6219 collaboratori”.

Gli scioperi dell’estate sono stati i primi dopo “anni di collaborazioni positive” hanno ripetuto più volte i sindacati. La società ha però ritenuto necessaria la disdetta del contratto per rivederne i contenuti poiché “il contesto economico degli ultimi anni è radicalmente mutato” ed è necessario “garantire un futuro solido e sostenibile a Ikea in Italia”. Di certo, però, la congiuntura economica negativa non penalizza i conti del gruppo per l’anno fiscale 2013-2014 ha registrato un utile netto – globale – di 3,3 miliardi di euro distribuendo un bonus da 200 milioni ai dipendenti in base al piano di fidelizzazione. Il fatturato dell’ultimo anno – in attesa di conoscere l’utile-è cresciuto dell’11% a 31,9 miliardi di euro, frutto delle vendite dei 315 grandi magazzini sparsi in tutto il mondo: l’obiettivo dichiarato è raggiungere quota 50 miliardi entro il 2020. Insomma si tratta di numeri che non paiono risentire della crisi e solo a ottobre dello scorso anno, presentando i conti di Ikea Italia i vertici della gruppo annunciavano il ritorno alla crescita annunciando l’intenzione di procedere con nuove assunzioni.
di GIULIANO BALESTRERI

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