L’editore Francesco Becchetti spiegava nell’autunno del 2014 con un certo orgoglio che la parola agon, no rx in albanese, sovaldi significa alba. Ora per Agon channel, ampoule il canale italiano all’lcn 33 del digitale terrestre nato lo scorso 26 novembre, si può invece parlare solo di tramonto. Il tramonto di un sogno produttivo, con tanti canali Agon sparsi per l’Europa (Italia, Germania, Inghilterra) ma confezionati low cost tutti a Tirana.
E pure il tramonto di un sogno professionale per molti giovani, impiegati e giornalisti, che su Agon channel avevano puntato per intraprendere una carriera.
Becchetti aveva promesso un investimento di 40 milioni di euro per la start up italiana. Ma cosa rimane di quel progetto? Se ne sono andati il direttore di rete Lorenzo Petiziol (in gennaio) e il suo successore Massimo Righini (lo scorso 15 luglio). Il direttore delle news, Antonio Capranica, è durato poche settimane, ed è stato sostituito in dicembre dal capo dello sport Giancarlo Padovan. Pure il responsabile del casting, Andrea De Caro, ha preso il volo. Per non parlare dei vari talent che Becchetti, a suon di ricchi ingaggi, aveva portato negli studi di Tirana. I contratti sono tutti scaduti, e al momento in palinsesto ci sono solo le repliche delle trasmissioni di Pupo, Sabrina Ferilli, Maddalena Corvaglia, Veronica Maya, Monica Setta, Giorgia Palmas, Luisella Costamagna, ecc. Quasi paradossale il talent calcistico condotto da Simona Ventura e che vedeva protagonista la squadra di calcio londinese del Leyton Orient, posseduta da Becchetti e che nel corso della stagione è retrocessa in quarta divisione.
Insomma, tutto si è fermato a inizio giugno, quando la magistratura di Tirana ha spiccato un mandato di cattura nei confronti di Becchetti.
Da lì in poi la casa editrice del canale è stata bloccata e gli intestatari dei conti non hanno più potuto firmare nuovi contratti. Lo stesso Matteo Campese, che aveva vinto in giugno il talent Chance andato in onda su Agon channel, e che metteva in palio un contratto di lavoro sul canale tv, ha ammesso candidamente in una intervista «che al momento da Agon channel non ho ricevuto nessuna proposta di lavoro, poiché nessuno può firmare nuovi contratti». Anche la società che si occupava della comunicazione di Agon channel Italia ha finito di collaborare col gruppo da giugno. E pure la concessionaria Prs, che sin dall’inizio ha raccolto la pubblicità di Agon channel, ha i suoi grattacapi nel vendere un prodotto editoriale di questo tipo (che, peraltro, non è mai sbarcato in Auditel e, quindi, non ha mai reso pubbliche le sue audience).
Becchetti non può mettere piede in Albania e se ne sta a Londra. E Padovan fa la spola tra Tirana e l’Inghilterra per mettere a punto nuovi progetti. Beato chi ci crede
di Claudio Plazzotta Italia oggi