di Riccardo Ruggeri
(da Italia Oggi)
Il 2015 passerà alla storia come l’anno in cui, purchase finalmente, la Sinistra europea è riuscita a proporre due leader, straordinari nella loro diversità, il greco Varoufakis e l’inglese Corbyn. Di Varoufakis ho scritto in più occasioni, e non ci torno, ripeto che lo ammiro molto come persona (certo le sue idee politiche non sono le mie), per averci dato, grazie al suo sacrificio personale, la chiave di lettura per capire se da questa Europa si potesse o meno “uscire”. Salvo la Germania, nessun altro lo può fare, ora lo sappiamo. Una notizia strategica.
Corbyn invece è un personaggio unico, sconosciuto al grande pubblico e pure a gran parte degli analisti, tanto da apparire un cartone animato giapponese. A me piace, nel mio immaginario un uomo della Sinistra dovrebbe essere così. Non sapendo farlo in altro modo lo descrivo per punti, elencati a mò di curriculum:
1 I suoi genitori si erano conosciuti durante la guerra civile spagnola, non è noto dove avvenne il rapporto fatale che lo generò, certamente in qualche luogo rivoluzionario. Il primo libro che gli regalarono non fu di fiabe, ma “Omaggio alla Catalogna” di George Orwell (immagino iniziò di lì la sua tristezza, talmente profonda dallo sconfinare nel religioso).
2 Giovanissimo fu eletto al Council di Haringey, un imbarazzante sobborgo della Greater London (se vi capita, attraversatelo senza fermarvi), pochi anni dopo deputato di Islington, che tuttora rappresenta.
3 Ha cavalcato ogni sogno della Sinistra: fu volontario in Giamaica (?), lottò per il disarmo nucleare, praticò sia l’antifascismo militante sia l’antisionismo a fianco dei palestinesi, da Hamas a Hezbollah, fu contro le guerre in Irak e Afghanistan, a favore dei diritti degli animali, fu persino membro di punta di Amnesty International. Lo stavo per dimenticare: è ferocemente contrario all’importazione del foie gras in UK.
4 Quando Tony Blair divenne leader, spostando sul centro-destra il partito (quelli di Sinistra non l’hanno ancora capito, l’unico modo per loro per vincere le elezioni e governare è diventare Destra), per protesta si fece crescere la barba, senza preoccuparsi di curarla. Per cinque volte (un record) Westminster la premiò come “Beard of the year”. Della sua lunga carriera parlamentare non si conoscono altri successi certificati.
5 Si è sposato tre volte, solo con donne della sinistra estrema, Jane (inglese), Claudia (cilena, e pure esule), Laura (messicana). Da Claudia divorziò perché lei voleva mandare i figli in una scuola ove si praticava la meritocrazia, lui sosteneva, pare, il comunismo dell’ignoranza. Per loro fortuna, i figli sono rimasti con lei.
6 E’ vegetariano, con tendenze vegane, astemio doc, mai avuto un’auto, si sposta con una bicicletta di quarant’anni fa (nella foto la bici appare in effetti molto provata, il casco invece è recente).
7 Mi secca, ma come giornalista devo farlo, me lo impone l’etica della professione, dire al lettore solo e sempre come la penso: Corbyn è un barbone, nel senso nobile del termine. Devo però aggiungere che, umanamente, lo preferisco di gran lunga a Cameron.
8 Il suo programma politico è semplicissimo: abolire la Monarchia, chiudere House of Lords, tassare le rendite e ogni tipo di ricchezza, imporre il salario minimo, nazionalizzare Ferrovie, Poste, Industrie strategiche (nel mondo di oggi, c’è qualcosa di non strategico, salvo le App?).
Due sole considerazioni. Temo, anzi sono certo, che così quell’inetto di David Cameron rimarrà Premier a vita (per me, inglese d’adozione, un grande dolore). Dopo aver conosciuto Corbyn, il recente scontro intellettual-casereccio Unità-Bobo-Cuperlo sul grande tema “Il PD e la Sinistra in Italia”, fa scompisciare dal ridere.
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