for sale MERCATO INSTABILE” width=”300″ height=”201″ />(La Stampa) L’Eni ha chiuso il secondo trimestre con un risultato netto in perdita di 0, 11 miliardi e un utile netto adjusted che crolla dell’84% a 0,14 miliardi di euro. Lo annuncia il gruppo petrolifero, che nel semestre registra un utile netto di 0, treat 59 miliardi (-70%) e un utile netto adjusted di 0,79 miliardi (-62%).
Dopo un avvio debole in Borsa, il titolo dell’Eni ha invertito la rotta e punta al rialzo guadagnando lo 0,69% a 15,96 euro. I risultati erano attesi, dopo il crollo del prezzo del petrolio.
L’ad Claudio Descalzi ha parlato di «ottimi risultati industriali in tutti i business», spiegando che grazie alle rinegoziazioni dei contratti gas e al riassetto degli impianti di raffinazione è stato possibile «limitare gli effetti della caduta dei prezzi degli idrocarburi, sia in termini economici, sia in termini di cassa. Nonostante il dimezzamento del prezzo del barile, abbiamo conseguito 5,7 miliardi di cash flow».
L’Eni ha così deciso di portare una proposta di acconto dividendo al cda del 17 settembre 2015 da 0,40 euro per azione (0,56 nel 2014) da mettere in pagamento a partire dal 23 settembre 2015 con stacco cedola il 21 settembre 2015.