(di ANDREA GRECO, Repubblica) Il cda, pharmacy che ha stanziato finanziamenti per 1,9 miliardi per opere pubbliche, si sarebbe svolto senza dimissioni dei nove consiglieri. Trattativa in definizione per l’uscita consensuale dell’ad Gorno Tempini. Dopo una riunione di due ore, il cda della Cassa depositi e prestiti ha convocato per il 10 luglio in prima convocazione, e il 14 in seconda, l’assemblea “per l’approvazione di modifiche statutarie concordate dai soci e per l’adozione di decisioni sugli amministratori”. Il passaggio, tra due settimane, dovrebbe portare alla sostituzione del presidente Franco Bassanini e dell’amministratore delegato Giovanni Gorno Tempini. I candidati con cui il Tesoro, azionista con l’80% della Cassa, intende sostituirli, secondo le indiscrezioni degli ultimi giorni, sono rispettivamente Claudio Costamagna (presidente di Impregilo-Salini) e Fabio Gallia (ad di Bnl-Bnp Paribas). Nessuno dei nove consiglieri della Cassa sembra essersi presentato dimissionario: ma non sono da escludere rinnovi anche di rilievo nella composizione del futuro consiglio.
Nella riunione terminata, oltre al modello di governance e alle eventuali modifiche della Cassa, si è parlato anche dell’approvazione di finanziamenti agli enti locali, stanziati in totali 1,9 miliardi di euro e che saranno destinati “alla realizzazione di opere di edilizia scolastica, operazioni a supporto dell’export e della ricerca, sviluppo e innovazione nei settori della cantieristica e della meccanica”.
Il presidente del Consiglio Matteo Renzi, che intende ampliare il ruolo della Cassa (specie nello sviluppo delle tlc a banda larga), si è già accordato con le Fondazioni ex bancarie, che detengono il 18,4% del capitale, per ottenere il via libera alla nuova governance e alle nomine. Un accordo per l’uscita anticipata di Bassanini – le cariche in Cdp scadrebbero l’anno prossimo – era stato trovato dopo il suo incontro con Renzi, venerdì scorso. Mentre potrebbe essere ancora in fieri la trattativa fra il Tesoro e l’ad Gorno Tempini, per una sua uscita senza strascichi che annullerebbe ogni rischio di contestazioni per danno erariale da parte della Corte dei conti.
La Cassa depositi e prestiti è una società per azioni a controllo pubblico che gestisce il risparmio postale italiano e lo impiega, secondo la sua missione istituzionale, nel finanziamento della Pubblica amministrazione, nello sviluppo delle infrastrutture e a sostegno dell’economia e del sistema imprenditoriale. E’ tra l’altro il principale azionista di Eni, di Terna e di Snam.