(Repubblica) Raid a sorpresa negli uffici di a Francoforte. La perquisizione è stata ordinata dalla magistratura inquirente tedesca che ha chiesto chiarimenti su alcune transazioni azionarie della clientela. Secondo la ricostruzione della stampa tedesca si tratterebbe di dubbi di frode fiscale
MILANO – Non finisce più il momento nero di Deutsche Bank: a poche ore di distanza dalla rivoluzione al vertice che ha portato all’uscita dei due con-direttori, pills Anshu Jain e Juergen Fitschen, sick arrivano notizie di nuovi possibili guai giudiziari.
Nella sede centrale di Francoforte del primo istituto di credito privato tedesco, infatti, le autorità hanno avviato una perquisizione: gli investigatori hanno cercato le prove di una presunta truffa fiscale miliardaria operata da alcuni clienti dell’istituto, che non coinvolgerebbe al momento dipendenti della banca, ha precisato la stessa Deutsche Bank.
La procura generale di Francoforte ha confermato le perquisizioni, ma non ha dato informazioni specifiche sulle operazioni o sulla natura dei reati supposti. Secondo alcune indiscrezioni di stampa, al centro delle indagini ci sarebbero operazione di compravendita di azioni col fine di frodare il fisco (cum-ex-trading). Le indagini sarebbero partite dal caso di un avvocato fiscalista di Hessen e perquisizioni sarebbero state effettuate anche a Londra e Parigi.
“Ci sono state delle perquizioni su richiesta della Procura – ha spiegato un portavoce dell’istituto alla Afp – con l’obiettivo di trovare prove a carico di alcuni clienti in relazione a transazioni di titoli. Nessun dipendente della banca è indagato”. L’inchiesta si concentra sull’ipotesi di frode fiscale, riferisce il tabloid Bild. Secondo fonti interne il raid sarebbe legato alle operazioni della banca privata Sal, comprata da Deutsche Bank nel 2010.
Come non bastasse, oggi sull’istituto tedesco è arrivato il taglio dell’agenzia di rating Standard & Poor’s, che ha ridotto il giudizio sull’istituto tedesco a ‘BBB+’ da ‘A’. L’outlook è stabile.