view MA FRENANO PRESTITI A IMPRESE” width=”300″ height=”200″ />(Repubblica) La decisione del Consiglio superiore di via Nazionale riguarda anche 3 divisioni staccate, che saranno accentrate. Il leader della Cgil aveva chiesto una “soluzione condivisa per il futuro dell’istituzione e della sua rete territoriale”
MILANO – Bankitalia tira dritto sul piano di riduzione delle filiali, nonostante gli appelli giunti dal leader della Cgil, Susanna Camusso. Il Consiglio superiore della Banca d’Italia ha dato il via libera al piano di riassetto della rete territoriale, da attuarsi nei prossimi tre anni che prevede il potenziamento dei compiti delle Filiali di maggiori dimensioni, l’accentramento di 3 divisioni distaccate di vigilanza e la chiusura di 19 succursali “con operatività ormai molto ridotta”. Nel complesso, dunque, sono 22 le strutture interessate.
La Banca guidata da Ignazio Visco spiega che “alla fine del 2018 la rete sarà costituita da 39 filiali, rispetto alle 58 attuali. Erano 97 nel 2007. Tra il 1999 e il 2013 le altre tre principali banche centrali dell’Eurosistema hanno pure ridimensionato l’estensione delle loro reti territoriali: da 154 a 50 filiali la Bundesbank, da 211 a 127 la Banca di Francia, da 52 a 15 la Banca di Spagna”, ricorda.
Tema caldo è stato quello dei rapporti con i sindacati e il personale. “Con la riorganizzazione nessun dipendente della Banca d’Italia perderà il proprio lavoro”, assicura la nota. “La Banca ha dato la propria disponibilità alle Organizzazioni Sindacali perché siano definite misure che vengano incontro alle esigenze delle 360 persone (su oltre 7.000 dipendenti dell’Istituto) che lavorano nelle strutture in chiusura o in accorpamento”.
Proprio in mattinata, Camusso aveva chiesto di riaprire il confronto sul piano di riorganizzazione. Con una nota, aveva scritto: “Su Banca d’Italia bisogna riaprire il confronto e arrivare a soluzioni condivise per il futuro dell’istituzione e della sua rete territoriale”. Il testo siglato anche dal segretario generale della Fisac Cgil, Agostino Megale, sottolineava come fosse “questo l’intento della manifestazione sindacale unitaria indetta per oggi in via Nazionale, in concomitanza con la riunione del consiglio superiore”.
Una manifestazione, proseguivano i due segretari generali, “contro il ridisegno della rete delle filiali e contro le eventuali misure di accompagnamento per il personale che l’amministrazione della Banca d’Italia volesse proporre in questa fase. Dopo gli scioperi proclamati il 16 e il 23 marzo – continuano -, le lavoratrici e i lavoratori della Banca d’Italia proseguono la loro lotta per difendere, nell’interesse di tutti i cittadini, l’istituzione e la sua presenza sul territorio. Al loro fianco tutta la Fisac e tutta la Cgil perché il confronto riprenda e si concluda”.
“L’obiettivo – hanno aggiunto Camusso e Megale – è di addivenire a un modello flessibile di presenza sul territorio che garantisca la persistenza della Banca d’Italia in ogni contesto attualmente individuato, prevedendo anche un potenziamento di tutte quelle realtà dove lo richiedano le analisi sulla collocazione geografica, sulla dimensione demografica e sulla natura economica del distretto di riferimento”, avevano concluso.