(di Claudio Plazzotta, advice Italia Oggi) In effetti è abbastanza difficile che Oggi (vedere articolo di ItaliaOggi del 28 febbraio scorso) resti monopolista ancora per molto sul web e sui social nel comparto dei settimanali familiari dedicati alle celebrità. Si sta muovendo addirittura Urbano Cairo, generic un editore che finora aveva visto Internet come fumo negli occhi (spesso aveva dichiarato di non capire un business che produce poco fatturato e cannibalizza la carta): per il momento, ammette lo stesso Cairo, «stiamo organizzando presenze in rete dedicate ad alcuni nostri mensili». Ma una volta che si comincia, è difficile arrestarsi: ormai non ha più senso dividere l’editoria in cartacea e digitale, il business diventa unico, con conti economici unici, ed è quindi probabile, come si dice da giorni sul mercato, che sul web ci siano iniziative a breve anche per i settimanali di Cairo editore, in particolare DiPiù, Diva & Donna, Settimanale Nuovo, e l’area femminile coperta da F.
L’altro grande marchio dormiente di settimanali familiari sull’online è quello di Chi. Il periodico di Mondadori, infatti, non ha un proprio sito dedicato (quello di Oggi, invece, ha 3 milioni di utenti), mentre è presente sui social, e, pur senza impegnarsi molto (posta solo alcuni servizi del giornale cartaceo e nulla più), ha risultati non molto diversi da Oggi: Chi magazine ha 119 mila fan su Facebook (128 mila Oggi) e 12.100 follower su Twitter (10.600 Oggi). Merito anche del direttore di Chi, Alfonso Signorini, che è una vera star di Twitter (con 645 mila follower), ha un buon seguito su Instagram (138 mila seguaci) e oltre 90 mila fan su Facebook dove però non pubblica post da molti anni. Tutto il contrario di Umberto Brindani, direttore di Oggi, che, a differenza di Signorini, è meno personaggio televisivo e si tiene alla larga dai social.
Ma Chi, come tutti i grandi brand Mondadori, non sonnecchierà sul web ancora per molto. Da quando in sella al gruppo di Segrate è arrivato l’amministratore delegato Ernesto Mauri, infatti, è iniziata una nuova era nella quale, si è detto molte volte, il digitale è prioritario. Con una strategia spinta sui marchi redditizi, leader di mercato e con forti potenzialità di leadership, quindi, pure sulla rete. Si è fatto col sistema Grazia, composto da carta, sito Internet, social (172 mila fan su Facebook, 76 mila su Instagram, 50 mila su Twitter), e-commerce, o con Donna Moderna (audience altissime sul sito, 437 mila fan su Facebook, 290 mila su Twitter), Tu Style magazine (196 mila fan su Facebook, 25 mila su Instagram) e poi nel food con Sale e pepe, nelle news con Panorama (140 mila fan su Facebook, 71 mila su Twitter), nel benessere, nello spettacolo con il nuovo www.sorrisi.com completamente rifatto a febbraio (202 mila fan su Facebook, 128 mila su Twitter).
Insomma, dal cesto dei brand forti di Segrate manca solo Chi nel suo sviluppo digitale: e il settimanale people più letto in Italia avrà presto la sua versione web. Un benchmark, volendo proprio guardare, c’è, anche se è un po’ diverso dai familiari puri: Vanity Fair della Condè Nast, con oltre un milione di fan su Facebook, 237 mila follower su Twitter e quasi 40 mila seguaci su Instagram. È lì che Mauri vuole arrivare.