MILANO – Debutto difficile per l’abbigliamento di Ovs a Piazza Affari: dopo essersi quotato nella parte bassa della forchetta di prezzo indicata in sede di Ipo (4,1 euro partendo da un range tra 4 e 5,4 euro), l’azione del gruppo dei grandi magazzini perde sensibilmente terreno e si porta sotto la soglia di 4 euro (segui in diretta).
Al debutto della seconda matricola del 2015, l’ad Stefano Beraldo si è detto “Molto contento”, facendo presente che negli ultimi anni “siamo riusciti a passare da insegna a marchio. Sono stati tanti gli investitori che ci hanno detto ‘ma perché non andate all’estero?’ lanciandoci così una sfida”. Ma “l’Italia – chiarisce – resta un mercato grandissimo, il terzo in Europa, con ancora grandi margini. E qui siamo cresciuti ancora”.
“Alla fine di questo percorso – ha tenuto a sottolineare- questa azienda, che è uscita da due leverage buy out, è riuscita a fare quello che ha fatto con i propri mezzi, anche con un po’ di meno. Guardo il mio management, mentre dico queste cose, perché siamo stati degli eroi: resistere nonostante la resistenza migliorarsi. L’azienda ha trovato capitali per finanziare la crescita – ha poi aggiunto: le azioni sono state comprate da investitori inglesi, americani, europei e italiano. Sono soddisfatto”.
Duarante l’offerta, le richieste per Ovs sono state di 226,8 milioni di azioni, due volte circa il quantitativo offerto. Ai 5.233 richiedenti sono così state assegnate 111,9 milioni di azioni, 101,8 milioni destinate a istituzionali. Il ricavato dell’operazione è stato di oltre 414 milioni. Sulla base del prezzo di offerta a 4,10 euro per azione la capitalizzazione di Ovs è partita da 930,7 milioni.