LETTERE / DAMNATIO MEMORIAE. UNO ZIO MORTO IN GUERRA, MA DI LUI NON C’E? PIU’ LA MINIMA TRACCIA

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imagesRicevo da Marco Liguori (marco_liguori@katamail.com), search caro amico e collega di Napoli, questa struggente lettera. Non credo ci sia bisogno di commenti. Aggiungo solo che spero che qualcuno, come a volte succede, possa avere informazioni utili e stabilisca un contatto con Marco, gli darebbe un meritato conforto.

“Caro Cesare,

ti racconto una storia triste riguardante la mia famiglia. Mio zio Salvatore Pisano fu arruolato nell’Esercito nella Prima guerra mondiale e partì per il fronte in Friuli. Morì nel settembre del 1919 a soli 22 anni di setticemia, a causa di gravi ferite riportate in combattimento, nella sua casa a Napoli: probabilmente era stato colpito da uno shrapnel che lo aveva terribilmente sfigurato. Questo è il racconto frammentario di mia nonna Consiglia: non ha mai voluto raccontare tutta la vicenda di suo fratello che fu, come puoi ben immaginare, una tragedia devastante. Mi disse soltanto che gli aveva tolto con le pinze le schegge che aveva ancora sul corpo: sembra che una di queste conficcata nel cervello, gli abbia procurato la morte. Purtroppo non ho neppure sue fotografie o lettere inviate dal fronte: mio zio Beniamino che ne possedeva qualcuna, dopo la sua morte ebbe la “visita” dei ladri in casa che portarono via alcuni oggetti preziosi e il materiale di suo fratello, forse contenuti assieme in qualche cassetta.

Spinto dCIMG2142al desiderio di voler ricostruire i fatti come accaddero circa un secolo fa per dare onore alla memoria di mio zio, mi sono messo alla ricerca di notizie ufficiali. Ho telefonato al Centro documentale dell’Esercito di Napoli (l’ex distretto militare), ma mi è stato risposto che i fogli matricolari e altri documenti riguardanti i nati prima del 1900 erano stati trasferiti nella sede napoletana dell’Archivio di Stato. Ho contattato quest’ultimo ente, ma mi è stato risposto che l’incendio susseguente a un bombardamento nell’agosto del 1943 aveva distrutto gran parte dei fogli matricolari dei coscritti nel primo conflitto mondiale.

Non mi sono dato per vinto e ho contattato il ministero della Difesa a Roma. Ho trovato impiegati molto disponibili che hanno cercato materiale su mio zio, ma senza risultati. In seguito ho provato a chiedere al Comune di Napoli copia dell’atto integrale di morte lo scorso 25 settembre: anche in questo caso l’esito è stato negativo. In pratica, mio zio non è deceduto al fronte ed è come se non avesse combattuto per la Patria: nessun onore, nessun riconoscimento. Non solo: ma non risulta nessun atto ufficiale, integrale o per estratto, che ne attesti le cause della morte.

Le uniche tracce che ho trovato sono la sua data di nascita e di morte impresse sulla sua tomba (10 agosto 1897 – 6 settembre 1919) e il necrologio pubblicato sul quotidiano Il Mattino del 6 settembre 1919 (che allego a questa lettera). Un tempo si diceva che i documenti statali si redigevano, a penna oppure a macchina, in triplice copia: ma si vede che nel suo caso non è stato forse così. E’ mai possibile che su Salvatore Pisano sia caduta una “damnatio memoriae” che lo ha posto nel dimenticatoio?

Ti saluto e ti ringrazio cordialmente

Marco Liguori