I mercati sono convinti che un’intesa verra raggiunta forse già oggi. Tokyo vola ai massimi da otto anni, remedy seduta record anche a Wall Street. Cala il rendimento dei Btp. Giù oro e petrolio
(di GIULIANO BALESTRERI, Repubblica)
MILANO – Ore 11:15. Accordo vicino. Almeno secondo i mercati. Dopo le schermaglie e le rigide prese di posizione è arrivata l’ora delle trattative e delle intese tra la Grecia e l’Eurozona. Dopo che la Germania aveva definito il governo Tsipras “irresponsabile” e Atene aveva replicato che non avrebbe firmato un’intesa “neppure con la pistola alla tempia”, lo scenario è nuovamente cambiato. Addirittura una bozza d’accordo potrebbe essere raggiunta già oggi.
Il governo greco, infatti, è pronto a chiedere un’estensione dei prestiti per altri sei mesi, in tempo per avviare le riforme e poi tornare al tavolo dei negoziati. Un’estensione dei prestiti, infatti, non implica anche l’allungamento del piano di salvataggio che invece costringerebbe Atene al rispetto degli impegni siglati tra la troika e i governi precedenti. Di certo il tempo corre perché a febbraio il piano scade e a marzo si svuoteranno le casse dello Stato.
I mercati, però, ci credono. E in una giornata scarica di avvenimenti di rilievo, al netto della produzione industriale negli Usa e della pubblicazione – questa sera – dei verbali della Fed (agenda) le attenzioni verso il Vecchio continente sono altissime. Passa quindi in secondo piano la decisione, scontata, della Banca centrale di Giappone di mantenere inalterata la sua politica monetaria ultra-accomodante e il suo massiccio programma di stimoli di 80 mila miliardi di yen (683 miliardi di dollari) l’anno.
A Milano Piazza Affari è in rialzo dell’1,2%, Londra è poco mossa al +0,1%, Francoforte segna +0,6% e Parigi sale dello 0,9%. Tra i singoli titoli italiani si guarda ad Eni, che ha visto crollare l’utile per il calo del prezzo del petrolio ma ha alzato il dividendo. L’euro è in calo a 1,1393 sul dollaro e a 135,87 nei confronti dello yen. In calo anche lo spread fra Btp e Bund in avvio di giornata: la differenza di rendimento è a 126 punti contro i 128 della chiusura di ieri. Il rendimento espresso dal titolo decennale italiani oscilla intorno all’1,6%.
In mattinata la Borsa di Tokyo ha chiuso in rialzo ai massimi da 8 anni, dopo il rally di Wall Street: l’indice Nikkei avanza dell’1,18% a 18.199,17 punti. Ieri sera a Wall Street l’S&P ha archiviato la seconda seduta consecutiva da record (+0,2%) a quota 2.100,34 punti, bene anche il Dow Jones ha aggiunto lo 0,2%, a quota 18.047,58, nuovo massimo del 2015, mentre il Nasdaq ha guadagnato lo 0,1%, a quota 4.899,27.
Sul fronte delle materie prime le quotazioni dell’oro sono in calo dopo tre giorni di rialzi: il lingotto con consegna immediata viene scambiato a 1.206 dollari l’oncia con un calo dello 0,3% sulle quotazioni della vigilia. Il discesa anche il petrolio sulla previsione di un aumento delle scorte Usa: i contratti sul greggio Wti con scadenza ad aprile perdono 49 centesimi e vengono scambiati a 53 dollari al barile. Il Brent scende a 62,18 dollari.