(di Gian Luigi Paracchini, Corriere) Lorenzo, 27 anni, primogenito di Miuccia, laurea in filosofia e una passione per la velocità. Qualche settimana fa diceva: «Non potrò divertirmi ancora a lungo». «Non penso d’avere molti anni davanti per divertirmi perché presto dovrò lavorare nell’azienda di famiglia». Questo confessava qualche settimana fa e non lo diceva a caso: da poche ore è infatti arrivata la notizia del suo ingresso come amministratore di Prada Holding Spa. Il nuovo importante incarico non impedirà però a Lorenzo, figlio primogenito di Patrizio Bertelli e Miuccia Prada, di trovare il tempo per la sua grande passione: le gare automobilistiche, specialità rally. Il momento di dedicarsi totalmente a uno dei marchi-emblema dell’eleganza Made in Italy non è ancora arrivato: l’unica velocità che gli interessa è arrivare primo ai campionati di categoria.
Ma chi è Lorenzo Bertelli? Un ragazzo che ha preso dai genitori il gusto del cimento: magari un po’ più estremo. Classe 1988 (nato il 10 maggio, lo stesso giorno di sua mamma), Bertelli junior s’è laureato in filosofia con Massimo Cacciari all’università Vita-Salute San Raffaele. Molti si aspettavano che avrebbe seguito la passionaccia paterna della vela, se non altro per il tifo scandito con trombette strappatimpani ad Auckland (Nuova Zelanda) durante la prima avventura in America’s Cup di Luna Rossa, la barca di casa. E invece no, il gusto di timonare sulle onde l’ha lasciato a suo fratello Giulio, (minore di due anni), studi di architettura a Londra e un’esperienza di lavoro nel team velistico pradesco. Lorenzo ha presto sposato i motori delle macchine e a tempo perso s’è esercitato in paracadutismo, snowboard e bugee-jumping, la spericolata disciplina del lancio dai ponti con rimbalzi nel vuoto.
Il rally questa passione. Esordio nel 2010, veloce apprendistato e buoni risultati con in testa lo scorso anno al volante d’una Ford Fiesta, la vittoria in Sardegna valevole per il mondiale WRC2. Quest’anno la decisione di fare il salto nel WRC, la serie A del rally. «Sarà più difficile, ma preferisco alzare l’asticella perché mettermi alla prova è la cosa che mi elettrizza di più». E i genitori? Gente di mondo. «Mica posso dirgli di andare piano in curva — sdrammatizza il padre —. È un ragazzo responsabile, si prepara con grande serietà. Giusto che segua il suo impulso».Per quanto riguarda l’impegno nel gruppo, nessuna sorpresa. Il trasferimento definitivo in Italia dal Lussemburgo di tutte le sedi societarie, voluto come «dimostrazione di fiducia verso il nostro Paese», ha contemplato qualche cambiamento. E in questo contesto Lorenzo è entrato come amministratore di Prada Holding Spa, che fa capo alla proprietà.