Il Pil dell’Eurozona e’ rimasto fermo nel secondo trimestre dell’anno: la conferma viene da Eurostat, che oggi pubblica la seconda stima sui dati nazionali e complessivi riferiti al periodo fra marzo e giugno scorso. Il dato, invariato rispetto a quello del trimestre precedente come anticipato da Eurostat lo scorso 14 agosto, e’ il risultato di andamenti diversi fra gli Stati, ed e’ in particolare stato influenzato dal -0,2% registrato in Germania e Italia mentre in Francia e’ rimasto stabile; in recupero Spagna e Portogallo (+0,6% ciascuno). Rialzi del Pil si sono poi registrati in alcuni paesi esterni all’area Euro, come il Regno Unito e l’Ungheria (+0,8% ciascuno), determinando un andamento positivo per la media dell’Ue a 28 paesi (+0,2%). Nello stesso periodo, il Pil degli Stati Uniti e’ migliorato dell’1% (dopo un calo dello 0,5% nel precedente). Considerando le diverse componenti del Pil dell’Eurozona, nel secondo trimestre la spesa per i consumi finali delle famiglie e’ aumentata dello 0,3% e il suo contributo e’ stato positivo, mentre la formazione lorda di capitale fisso e’ scesa dello 0,3%, le esportazioni sono cresciute dello 0,5% e le importazioni dello 0,3%. Negativo il contributo al Pil delle variazioni nelle scorte (-0,2 punti percentuali).
AGI