L’Istat vede la fine della disoccupazione ma, patient al contempo, un aumento della disoccupazione. “La fase di contrazione dell’economia italiana è attesa arrestarsi nei prossimi mesi, in presenza di segnali positivi per la domanda interna”, dice l’istituto, sottolineando come le condizioni del mercato del lavoro “rimangono tuttavia difficili” con un tasso di disoccupazione in crescita.
Nel complesso, l’indicatore composito anticipatore dell’economia italiana confermerebbe una sostanziale stazionarietà della crescita nel trimestre finale dell’anno”, spiega sempre l’Istat nella nota mensile sull’andamento dell’economia italiana.
Dalla caduta del prezzo del petrolio nessun effetto positivo – Niente vantaggi dal crollo delle quotazioni del greggio, almeno per l’Italia. E’ quanto emerge da “un esercizio di simulazione” riportato dall’Istat nella nota mensile sull’andamento dell’economia italiana. In generale,”la caduta del prezzo del petrolio produrrebbe un limitato effetto espansivo”, sottolinea infatti l’Istituto di statistica. In particolare, l’effetto “per l’area dell’euro sarebbe stimato pari a 0,1 e 0,3 decimi di punto, rispettivamente, nel 2015 e 2016. Nel 2015, l’impatto sarebbe nullo in Italia e Germania e pari a 1 decimo di punto in Francia e Spagna”. Anzi, fa presente sempre l’Istat, il calo dei prezzi dei prodotti energetici potrebbe accentuare “le spinte disinflazionistiche con un impatto negativo sulle aspettative. In questo contesto, i paesi maggiormente indebitati vedrebbero aumentare il costo reale del debito”.
Fiducia delle imprese stabile – A dicembre 2014 l’indice composito del clima di fiducia delle imprese italiane rilevato dall’Istat è stabile, rispetto al mese precedente, a 87,6. Il clima di fiducia delle imprese, spiega l’Istituto di statistica, migliora nel settore manifatturiero ed in quello del commercio al dettaglio, peggiora nel settore delle costruzioni e dei servizi di mercato.
Nel dettaglio, l’indice del clima di fiducia delle imprese manifatturiere sale a 97,5 dal 96,5 di novembre: migliorano sia i giudizi sugli ordini (da -25 a -24) sia le attese di produzione (da 3 a 5); il saldo relativo ai giudizi sulle scorte di magazzino rimane stabile a 2. L’indice del clima di fiducia delle imprese di costruzione scende invece a 72,3 da 73,7: nel settore migliorano le attese sull’occupazione (da -28 a -27) ma peggiorano i giudizi sugli ordini e/o piani di costruzione (da -49 a -53). Quanto alle imprese dei servizi, l’indice che rileva il clima di fiducia scende a dicembre a 86,6 dal 88,6 di un mese prima: migliora il saldo relativo ai giudizi sugli ordini, passato da -19 a -13, mentre peggiorano le attese, sia sugli ordini (da -8 a -11) sia sull’andamento dell’economia italiana (da -18 a -25). Nel commercio al dettaglio, l’indice del clima di fiducia sale a 104,6 da 98,1. La fiducia migliora sia nella grande distribuzione (a 105,8 da 95,0) sia in quella tradizionale (a 104,2 da 101,2).
Confindustria, +0,1% produzione a dicembre – Il centro studi di Confindustria “rileva una variazione della produzione industriale di +0,1% in dicembre su novembre, quando è stato stimato un aumento dello 0,2 su ottobre”. Nel quarto trimestre 2014 “l’attività industriale registra un calo dello 0,5% congiunturale, interamente ereditato dal terzo trimestre)”, mentre “il primo trimestre del 2015 eredita da fine 2014 una variazione congiunturale di +0,1%”. La produzione, al netto del diverso numero di giornate lavorative – indica ancora il CsC -, è diminuita dell’1,2% rispetto a dicembre del 2013; in novembre si era avuto un calo del 2,5% sullo stesso mese dell’anno precedente. Gli ordini “in volume hanno registrato in dicembre una crescita dello 0,3% su novembre (-0,8% su dicembre 2013). In novembre erano aumentati dello 0,2% su ottobre (+0,9% sui dodici mesi)”. Negli ultimi tre mesi, rilevano gli economisti di via dell’Astronomia, “si è evidenziata una sostanziale stabilizzazione dell’attività, in linea con le indicazioni provenienti dalle indagini qualitative sul manifatturiero. La fiducia rilevata dall’Istat presso le imprese è migliorata anche in dicembre (+1,0 punti da +0,3 in novembre) e si è attestata nel quarto trimestre su valori analoghi a quelli del terzo; il saldo dei giudizi sui livelli di produzione è diminuito dopo due incrementi mensili consecutivi ed è in linea con la media dei mesi estivi; quello sugli ordini totali è migliorato, evidenziando un maggiore slancio della componente interna; sono più positive le attese di produzione e di ordini”.