Vendite ferme a ottobre, ma è il sesto calo annuo consecutivo

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vendite(Repubblica) Le vendite al dettaglio sono rimaste invariate rispetto a settembre, doctor ma su base annuale si assiste a una flessione dello 0,8%, maggiore di quella dello 0,6% registrata a settembre. Tengono meglio i grandi negozi specializzati, insieme ai discount.

MILANO – Le vendite al dettaglio ad ottobre restano ferme rispetto a settembre, mentre scendono dello 0,8% su base annua, registrando così il sesto calo consecutivo nel confronto tendenziale. Lo rileva l’Istat, che anche per la parte alimentare segna una variazione ‘zero’ su settembre e un ribasso dello 0,5% sull’anno. A ottobre, per altro, gli italiani erano impegnati in numerose scadenze fiscali: in molti Comuni si è versata la prima rata della Tasi e anche il balzello sulla casa. Nel raffronto con ottobre 2013, risulta ancor più marcata (-1%) la vendita di prodotti non alimentari.

Guardando all’andamento di tutto l’anno, cioè nei dieci mesi tra gennaio e ottobre, l’indice grezzo diminuisce dell’1,3% rispetto allo stesso periodo del 2013. Le vendite di prodotti alimentari segnano una flessione dell’1,1% e quelle di prodotti non alimentari dell’1,2%.

L’Istat offre come di consueto anche il riferimento alla forma distributiva. Secondo l’Istituto, “nel confronto con il mese di ottobre 2013, le vendite segnano una lieve flessione per le imprese della grande distribuzione (-0,1%) e un calo più significativo per quelle operanti su piccole superfici (-1,5%)”, sia per la componente alimentare che non.

Nel segmento della grande distribuzione, sembra premiare la specializzazione in un settore merceologico: mentre gli esercizi non specializzati perdono infatti lo 0,6% di vendite, quelli che lo sono guadagnano il 2,5%. “All’interno dei primi, diminuiscono dello 0,6% le vendite degli esercizi a prevalenza alimentare e dello 0,1% quelle degli esercizi a prevalenza non alimentare. In particolare, per quanto riguarda gli esercizi non specializzati a prevalenza alimentare, aumentano sia le vendite dei discount sia, in misura più contenuta, quelle dei supermercati (rispettivamente +2,8% e +0,2%), mentre diminuiscono quelle degli ipermercati (-3,3%)”, spiega ancora l’Istat.