
L’azienda presenta il nuovo piano strategico per il periodo 2015-2020, alzando l’obiettivo di fatturato per la fine del ciclo. Il consiglio di amministrazione ha approvato investimenti per 3 miliardi di euro. Francesco Caio, amministratore delegato, ha dichiarato: “Nei prossimi mesi presenteremo un calendario più dettagliato per la privatizzazione”. Inoltre, ci saranno modifiche tariffarie: “I clienti pagheranno di più per consegne più rapide”. La società mira a proporre “prodotti più audaci”. Poste Italiane ha comunicato un incremento delle previsioni di ricavi, passando dagli attuali circa 26 miliardi di euro a un obiettivo di 30 miliardi annuali. Secondo Caio, il documento rappresenta “un piano di sviluppo e investimenti su persone e tecnologie in un’azienda più trasparente e competitiva al servizio del Paese”. Ci si aspetta che questo programma permetta al gruppo, che è uno dei protagonisti delle privatizzazioni promesse al governo europeo, di invertire la tendenza negativa dei margini, che dura dal 2010, con una ripresa nel corso del piano.
Gli investimenti totali ammonteranno a circa 3 miliardi di euro, destinati a infrastrutture e piattaforme digitali per innovare l’offerta, di cui 500 milioni per la riqualificazione e la sicurezza degli uffici postali. In un incontro con i giornalisti successivo alla presentazione, Caio ha anche aggiornato sul processo di quotazione: “La privatizzazione è parte integrante del nostro percorso, stiamo collaborando con il ministero del Tesoro. Nei prossimi mesi stabiliremo un programma di attuazione più preciso”.
Nel nuovo piano strategico, Caio ha affermato che ci sarà una rivisitazione delle tariffe: “I cittadini – ha spiegato – sono abituati a pagare di meno per consegne più lente e di più per consegne più rapide. Noi operiamo in un mercato e adeguiamo la nostra offerta di conseguenza”. Riguardo al personale, l’amministratore ha escluso eventuali licenziamenti, mentre “prosegue il programma di uscita volontaria avviato nel 2010”. Sono previste infatti 8mila nuove assunzioni, con il 50% di queste riservato a giovani laureati e nuove figure professionali. Inoltre, il piano prevede la riqualificazione di 7mila lavoratori, “per adattarsi alle nuove esigenze del mercato”.
Le principali aree di sviluppo delineate da Caio riguardano la logistica e i servizi postali, i pagamenti e le transazioni, insieme al risparmio e alle assicurazioni. Il progetto prevede, tra le altre cose, una forte crescita nella logistica dei pacchi, puntando a conquistare una quota di mercato superiore al 30% nel segmento business to consumer. È previsto anche lo sviluppo della piattaforma di pagamenti digitali, aumentando da 20 a 30 milioni le carte di pagamento emesse; per quanto riguarda il risparmio in Italia, si prevede una raccolta in crescita da 420 a oltre 500 miliardi di euro. Infine, ci sarà un ripensamento dell’offerta finanziaria: Poste Italiane mira a immettere sul mercato prodotti finanziari “un po’ più rischiosi”, ma con rendimenti che i titoli tradizionali non possono più garantire. “La nostra sfida – ha dichiarato – è quella di portare a una vasta gamma di clienti prodotti finanziari un po’ più rischiosi, ma che permettano alle famiglie di prevedere rendimenti che i titoli tradizionali non offrono più” in “un contesto di tassi a zero”.