Pil tedesco in linea con le attese, Ftse Mib stabile in avvio

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soldiI mercati europei tirano il fiato dopo i guadagni di ieri che ancora beneficiato sia delle parole di venerdì del presidente della Bce, malady Mario Draghi, clinic a sostegno di interventi contro i rischi di deflazione sia della sorpresa del taglio dei tassi in Cina. Si fa infatti sempre più concreta la possibilità che Francoforte intraprenda a breve un piano di acquisti di titoli di Stato.
A conferma di come all’interno del consiglio della Bce la discussione sia tutt’altro che sopita, Nowotny ha obiettato che un lancio del QE nel primo trimestre sarebbe affrettato, salvo poi correggere leggermente il tiro. Weidmann ha inoltre sottolineato come il dibattito dovrebbe concentrarsi sulla crescita economica, mentre nuove misure non convenzionali per contrastare la bassa inflazione sarebbero più difficili e si scontrerebbero con vincoli legali.
Proprio le crescenti aspettative verso nuove misure non convenzionali da parte della Bce hanno spinto ieri il rendimento del decennale italiano al nuovo minimo storico del 2,14% (oggi al 2,16% con lo spread Btp/Bund a 140 punti base), mentre il tasso dell’equivalente spagnolo si è spinto per la prima volta sotto la soglia del 2% (oggi all’1,96%). Ieri intanto il Tesoro italiano ha comunicato importi e tipologie dell’ultima asta a medio lungo con regolamento sul 2014, in agenda giovedì: saranno proposti tra 5,5 e 7 miliardi suddivisi tra Btp e Ccteu, tra cui 3-3,5 del nuovo Btp 5 anni dicembre 2019.
Sul fronte macro è risultato in linea con le attese il pil della Germania nel terzo trimestre, in aumento dello 0,1% rispetto al trimestre precedente. Su base annua, l’incremento è stato pari all’1,2%. Da un’analisi degli economisti di Intesa Sanpaolo il commercio estero ha offerto un contributo positivo (0,2 pp), mentre la domanda interna ha esercitato un modesto freno (-0,2pp). La maggiore sorpresa è arrivata dal balzo dei consumi, in aumento dello 0,7% trimestre su trimestre, ben al di sopra delle attese (+0,3%).
Gli investimenti fissi sono invece calati ampiamente (-0,9% sempre trimestre su trimestre), anche se il dato del secondo trimestre è stato rivisto al rialzo a -1,8% da -2,3% trimestre su trimestre. La delusione degli investimenti privati ha riguardato sia i macchinari (-2,3%) sia le costruzioni (-0,3%) e ha risentito probabilmente delle tensioni geopolitiche e della debolezza della crescita nel resto dell’area euro e in Asia.
Gli esperti di Intesa Sanpaolo si aspettano che l’anno chiuda con una crescita dell’1,5%. Per il 2015 si attendono un’espansione dell’1,2% (1,4% al netto degli effetti di calendario), anche se molto dipenderà dall’inizio dell’anno. Mentre l’indice di fiducia delle imprese in Francia è salito a quota 99 punti a novembre dai 98 del dato rivisto di ottobre. L’indicatore è superiore ai 97 punti previsti dagli economisti.
A Piazza affari l’indice Ftse Mib segna un +0,01% a 19.928 punti. Tra le banche, Intesa Sanpaolo (+0,34% a 2,396 euro) fa ancora parlare di sé. Secondo fonti di stampa l’istituto starebbe valutando altre acquisizioni nel private banking oltre alla britannica Coutts. Tra queste Banca Cesare Ponti ma anche asset negli Stati Uniti, in Svizzera e in Asia.
La gara per la cessione di Banca Cesare Ponti sta, infatti, per prendere il via ed entro le prossime settimane verrà inviato ai potenziali soggetti interessati all’acquisto il teaser. Ne beneficia quindi a Banca Carige (-0,55% a 0,0718 euro). Invece nel comparto energetico Eni scende dello 0,93% a 17,04 euro con il Brent scivolato di nuovo sotto la soglia degli 80 dollari il barile (-1,3% in due sedute) in vista della riunione dell’Opec di giovedì 27 novembre che potrebbe decretare un taglio della produzione.
In realtà molti investitori sembrano dubitare che la riunione possa concludersi con un taglio della produzione significativo a causa dei contrasti tra i membri del cartello. Così l’azione del Cane a sei zampe non beneficia della notizia che il governo del Ghana ha firmato un accordo da 6 miliardi di dollari per consentire a Eni Exploration di avviare i lavori nel blocco OffshoreCape Three Points e schierare una terza unità galleggiante di produzione, stoccaggio e scarico.
Attenzione poi a Luxottica (+0,24% a 42,09 euro) dopo che Leonardo Del Vecchio, fondatore e presidente del gruppo, ha sottoscritto un aumento di capitale di Delfin, la cassaforte di famiglia a cui fa capo la quota di controllo pari al 61% circa del gruppo di occhialeria, salendo al 25% della finanziaria.
E se Gtech (-0,05% a 18,64 euro) ha comunicato questa mattina di aver ridotto l’importo del prestito ponte attivato per finanziare l’acquisizione di Igt a 6,6 miliardi di dollari da 10,70 miliardi, fuori dal paniere delle blue chip Fincantieri sovraperforma il mercato con un progresso dell’1,10% a 0,733 euro in scia alle indiscrezioni di stampa secondo cui la società starebbe accelerando sui negoziati per acquisire Stx France, partecipata per il 66,6% da Stx Europe e per il restante 33,4% da fondi di investimento dello Stato francese.

di Francesca Gerosa
Milano Finanza