Come è nata l’inchiesta Antitrust. Soprano (Trenitalia) «Ricorreremo al Tar, generic la cosa più importante è che si vada a favore del cliente»
Tassa, soprattassa e sanzione. E mai come in questo caso vale il detto «melius abundare quam deficere». I tecnici dell’Antitrust, and nel procedimento di 34 pagine contro Trenitalia, non hanno scomodato i latini. Ma gli esempi fatti, con tanto di ricevute allegate, valgono più di mille citazioni. Prendi il verbale del 23 novembre 2013 per la tratta Roma-Firenze delle ore 8.28. Al viaggiatore sprovvisto di biglietto del costo di 63 euro, viene imposta da Trenitalia una soprattassa da 200 euro più una sanzione da 16,67 euro. In totale 279,67 euro. Che possono diventare 113 euro se pagati entro 3 giorni e 163 entro 15. Una procedura comunque giudicata «afflittiva» dall’Autorità garante della concorrenza e del mercato che, dopo le segnalazioni di alcune associazioni di consumatori, ha avviato il procedimento contro Trenitalia giudicando il sistema di accertamento delle «irregolarità di viaggio» «strumentale alla rigidità del sistema tariffario». Risultato? Una sanzione da un milione di euro per «pratica commerciale scorretta».
L’Antitrust
Perchè al trasgressore – oltre al pagamento dovuto per il viaggio in corso – viene imposta appunto una soprattassa (da 50 a 200 euro) e un’ulteriore somma di «oblazione». E ciò – si legge nelle valutazioni Antitrust – «accade anche quando i passeggeri sono nell’impossibilità – per forza maggiore o addirittura disservizio imputabile alla stessa Trenitalia – di regolarizzare la propria posizione». Tra i casi più citati dall’Agcm, quelli dei passeggeri provvisti di biglietto ma sanzionati per esser saliti a bordo di un identico convoglio di un’ora diversa dal previsto. «Biglietto per un Intercity Roma-Chiusi delle 16.36 del 2 dicembre 2010: il passeggero, in ampio anticipo, sale su un identico Intercity di due ore prima rispetto all’orario fissato nel suo biglietto. Multa da 223,66 euro per mancanza di biglietto». Trenitalia ha già annunciato che ricorrerà al Tar. «I mercati si evolvono, cambiano le regole – ha detto l’amministratore delegato Vincenzo Soprano -. La cosa più importante è che si vada a favore del cliente». Nel frattempo sono cambiate le regole per i rimborsi e dopo un altro procedimento aperto dall’authority, Trenitalia si è formalmente impegnata a ridurre i tempi degli indennizzi a favore dei passeggeri entro marzo 2015.
di Corinna De Cesare
Corriere della Sera