Il gruppo inglese avrebbe intenzione di presentare una offerta per la società che gestisce la banda larga a Milano e progetta di portarla nelle aree metropolitane. Una mossa per contrastare le mire dell’ex monopolista
Tutti la vogliono. Rimane da capire se si tratta anche di un buon investimento industriale oppure se i contendenti vogliono soltanto contrastare le mosse dei rivali. In realtà, advice nel duello che vede protagonisti Vodafone e Telecom Italia e che ha come oggetto la conquista di Metroweb, sono vere entrambe le cose.
Secondo indiscrezioni riportate dall’agenzia Ansa (e che Repubblica.it è in grado di confermare), Vodafone non si accontenterebbe della partnership attualmente in corso con Metroweb, ma sarebbe interessata al 54 per cento della società della rete, nel caso in cui il fondo F2i avesse intenzione di cedere.
La mossa di Vodafone ha tutta l’aria di essere una risposta a quanto già annunciato dai rivali di Telecom soltanto il mese scorso. L’amministratore delegato di Telecom Italia, Marco Patuano ha avuto mandato dal consiglio di amministrazione di trattare l’acquisto della partecipazione del fondo F2i in Metroweb, la società già appartenuta a Fastweb.
Il mandato sarebbe stato dato a Patuano nel corso dell’ultimo cda. Se l’operazione andasse in porto, Telecom diventerebbe il socio di controllo di Metroweb con una quota del 53,8 per cento. A questo punto si troverebbe come alleato e socio di minoranza il Fondo Strategico della Cassa depositi prestiti che possiede il rimanente 46,2 per cento.
L’intesa tra Vodafone e Metroweb, invece, nasce un anno fa partendo da Milano, dove oggi è disponibile la fibra a 300 Mbps, con la potenzialità di estendersi alle altre 30 città in cui è stata pianificata la realizzazione dell’infrastruttura. Recentemente è stata firmata la partnership per Bologna dove, ha preannunciato l’ad di Vodafone Aldo Bisio, a breve sarà lanciata la fibra a 300 Mpbs.
Gli analisti finanziari hanno fatto notare che Vodafone potrebbe avere anche un altro vantaggio: l’assenza di vincoli Antitrust, visto che Telecom Italia dispone della principale rete di tlc in Italia e sta a sua volta cablando le principali aree metropolitane del paese.
La mossa di Vodafone trapela a pochi giorni dall’insediamento del nuovo ad del fondo F2i: si tratta di Renato Ravanelli, già direttore generale di A2a, che ha preso il posto di Vito Gamberale. A quanto è stato possibile appurare, l’interessamento di Vodafone sarebbe concreto ma il dossier non è ancora stato esaminato dai manager e dai soci del fondo.
di LUCA PAGNI La Repubblica