La Spezia – Assolta lei, view Fouzia El Khanjar, cittadina marocchina di 38 anni. Condannato lui, Ghaufourian Allhalandis Abbassali, iraniano di 64 anni. La pena: cinque mesi e dieci giorni, per aver fatto sparire il 23 luglio di quattro anni fa lo yacht Jaguar 80 sport, da quasi tre milioni e mezzo di euro, che avrebbe dovuto consegnare quel giorno alla conduttrice televisiva Paola Perego. La sentenza, è stata emessa ieri dal giudice Stefano Vita, su richiesta del pubblico ministero Manuela Pagotto, e chiude una vicenda singolare e controversa.
Lo yacht era stato commissionato ormai sei anni fa ai Cantieri Navali spezzini, e la Kanjar e Ghaufourian erano i due responsabili della Italian Yachts, per l’Italia. La Perego aveva acquistato attraverso la società della quale risulta amministratore delegato, “La Lupa”. Il Monte dei Paschi di Siena aveva finanziato l’acquisto in leasing. Il prezzo d’acquisto risultava di tre milioni 483mila euro, ma un milione era stato “scontato” in cambio di un altro yacht della presentatrice televisiva, il “Decò”, dato in permuta. C’era stata una transazione economica, erano stati assunti degli impegni reciproci: il pagamento sarebbe avvenuto in quattro tranche, la consegna sarebbe dovuta avvenire nel gennaio del 2010.
Fatto sta: dopo alcuni slittamenti, nell’estate di quell’anno lo yacht avrebbe dovuto passare nelle mani della Perego. In realtà, quel 23 luglio, ai Cantieri Navali di viale San Bartolomeo, lo yacht non c’era. Risultava in navigazione. E nel mirino era finito proprio Ghaufourian, chiamato a rispondere del mistero, insieme alla Khanjar. Nel corso del dibattimento, la conduttrice si era presentata in aula, alla Spezia, per ribadire di aver versato il dovuto, e di essere venuta qui in città a vuoto, quattro anni fa, perché il suo yacht quel giorno non c’era.
Ghafourian, volto noto in Liguria, per la sua storica attività genovese di commerciante in tappeti iraniani, aveva sostenuto di essere stato vittima di un mancato rispetto dei patti, da parte della presentatrice. Il suo avvocato, Antonio Rubino, aveva lamentato una sorta di inadempienza, da parte dei committenti. Il giudizio del tribunale spezzino, è stato però favorevole alla Perego, e ieri è stata emessa la sentenza, che condanna il comportamento tenuto all’epoca, quattro anni fa, da “Mister Arius”, come è conosciuto lo storico imprenditore, che così si presentava in commercio.
La Perego, peraltro, non era mai rimasta a terra. Era passata comunque dal “Deco”, dove veniva regolarmente paparazzata in tutte le salse, al lussuoso yacht Jaguar che aveva raccontato essere il dono di nozze del neo marito Lucio Presta, manager di tanti artisti dello spettacolo, da Morandi a Benigni, da Bonolis alla Clerici. La coppia, del resto, adora il mare: al punto da seguire il festival di Sanremo direttamente all’ormeggio davanti alla cittadina dei fiori, a bordo di un panfilo della Royal, chiamato “Villa sul mare”.
Con gli yacht, però, la Perego ha avuto anche qualche problema. Ai tempi del Decò, era stata accusata come altri vip, ad esempio Briatore, di aver beneficiato erroneamente dell’esenzione del pagamento dell’accise, riservata alle attività di noleggio e non di locazione: sedici episodi di rifornimento, fra 2006 e 2008, erano stati passati al setaccio. E nel 2012, la “Villa sul mare” era stata sequestrata per le solite presunte evasioni sulle accise agevolate: un’accusa poi archiviata, però, come “infondata”.
Sondra Coggio
IL SECOLO XIX