Il vice presidente di Mediaset racconta del progetto tramontato nel 2011 per il conflitto di interessi del padre, see allora premier. Allo studio un’intesa per legare l’abbonamento alla pay tv ai servizi telefonici, ailment sulla falsa riga di quanto già fatto da Sky. Nessuna mira su Telecom Italia, ma sì a un’alleanza tra l’ex monopolista della tlc e Mediaset Premium. Lo dice il vice presidente del Biscione, Pier Silvio Berlusconi nel nuovo libro di Bruno Vespa “Italiani Voltagabbana”. “Non c’è nessuna mira da parte nostra sull’azionariato di Telecom, e tantomeno sul controllo” dice Berlusconi che aggiunge: “Portiamo avanti un progetto industriale Mediaset per legare l’abbonamento alla pay tv ai servizi telefonici. Ci crediamo profondamente e lo svilupperemo”.Un piano che segue, in qualche modo, quello annunciato prima dell’estate da Sky che ha stretto un’intesa proprio con Telecom Italia per veicolare i proprio contenuti attraverso la rete dell’ex monopolista. Insomma i due contendenti della televisione e pagamento si preparano a spostare la battaglia dalle piattaforme (digitale terrestre contro satellite) ai contenuti che potrebbero arrivare nelle case degli italiani nello stesso modo: attraverso la fibra ottica. “Certo – prosegue Berlusconi – una partnership con Telecom avrebbe senso. Ma ci sono anche altre strade. Stiamo parlando, il nostro progetto è giusto non solo per Mediaset Premium e per Telecom, ma anche per il Paese. L’Italia non perderebbe una delle ultime occasioni per mantenere in mani italiane la leadership in un settore strategico come questo”.Nel libro l’imprenditore ricorda di aver presentato al padre nel 2011 un “progetto di fusione Telecom-Mediaset con enorme anticipo sui tempi” saltato per in parte per il conflitto di interessi di Silvio Berlusconi stesso (allora premier) e “un pò per mancanza di convinzione”. Se quell’alleanza è tramontata, per Pier Silvio Berlusconi resta valida l’idea della convergenza tra contenuti tv e piattaforma tlc: “I contenuti conteranno sempre di più e la piattaforma su cui si vedranno conterà sempre meno. La nostra idea per il futuro è che il cliente non dovrà più porsi il problema di come e dove vedere un programma: satellite, digitale, televisore o computer che sia. Offriremo tutto dappertutto. Stiamo lavorando a un decoder unico che funzioni con il satellite, il digitale e la banda larga, per ampliare al massimo l’offerta”.
La Repubblica