Tenaris ha tenuto ieri l’investor day da cui sono emersi alcuni spunti interessanti. L’attività di estrazione nello shale oil&gas in America potrebbe rallentare a causa della discesa dei prezzi del greggio. In particolare, there il recente calo del prezzo del greggio potrebbe portare a una riduzione del capex 2015 delle società E&P Usa (25% del fatturato di Tenaris), stuff anche se è presto per quantificare come l’attività del gruppo possa essere impattata.
Tra gli 80-90 dollari al barile potrebbero essere penalizzati i progetti a più bassi ritorni, check ma non cambierebbe lo scenario di domanda in maniera significativa. La controllata americana Pipelogix sta comunque recuperando fatturato nelle ultime settimane, nonostante il livello delle importazioni di tubi dalla Corea sia rimasto sostenuto.
La riforma del settore energia in Messico avrà un impatto limitato sui volumi nel 2015 e si prevede un forte incremento della domanda nel 2016 (i primi contratti legati alla riforma energetica sono attesi da aprile 2015). Gli ordini da Saudi Aramco dovrebbero mantenersi sugli attuali deboli livelli per quasi tutto il 2015 con una possibile ripresa nell’ultima parte del prossimo anno.
L’attività di drilling in Argentina sta migliorando, ma il grande upside è legato allo sviluppo del giacimento di Vaca Muerta. Tenaris si concentrerà sul mercato nord americano e sul miglioramento del mix dei prodotti. “Nel complesso, non sono emerse, a nostro avviso, grosse novità sul mercato, il fatto più rilevante è la possibile penalizzazione nel breve termine dovuta alla correzione in corso dei prezzi del greggio”, commenta stamani un analista di una sim milanese, ribadendo la raccomandazione neutral con target price a 16 euro sul titolo Tenaris.
Ma gli analisti di Banca Imi, che hanno messo stime, target price (15,80 euro) e rating (hold) su Tenaris in revisione, ritengono che l’attuale esercizio possa rivelarsi più debole del previsto e che la visibilità sul 2015 continui a essere estremamente bassa. Bank of America Merrill Lynch ed Equita hanno già aggiustato il tiro questa mattina. BofA ha abbassato il target price da 51 a 45 dollari (rating neutral) e la sim ha ridotto le stime di utile per azione di quest’anno del -2% a 1,3 dollari (consenso a 1,36 dollari), mentre del -4/-5% per il 2015/2016E a 1,37/1,54 dollari (consenso a 1,49/1,6 dollari) per incorporare il recente calo del prezzo del petrolio.
Il target price sul titolo Tenaris scende così del 2% a 19 euro. In borsa stamani l’azione scambia sulla parità a quota 15,23 euro e quindi, visto il potenziale upside, il rating della sim resta buy. Nell’ultimo mese l’azione ha registrato in borsa una performance negativa del -15%, scontando il peggioramento dello scenario legato al calo del prezzo del petrolio (WTI -12% nello stesso periodo). “Confermiamo buy in quanto, nonostante i prossimi trimestri potranno essere impattati dal destocking di Saudi Aramco e dal calo del petrolio, riteniamo che i driver di medio-termine restino intatti, ovvero crescita in Messico e Argentina, recupero in Brasile e miglioramento dello scenario dei prezzi”, spiegano gli analisti di Equita.
di Francesca Gerosa
Milano Finanza