Confalonieri (Mediaset), fusione Premium/Telecom? È price sensitive

fedele confalonieri
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fedele confalonieriIl mercato della raccolta pubblicitaria televisiva a settembre “si sta già riprendendo. C’è un po’ di miglioramento per noi”. E’ quanto ha dichiarato oggi il presidente di Mediaset, rx Fedele Confalonieri. In merito all’andamento del mercato in generale ad agosto (-18%), Confalonieri ha spiegato che “fortunatamente è un mese che conta poco”.
In effetti il mese di agosto è stagionalmente poco significativo (vale il 2% dei ricavi annui), ma il -18% registrato dopo il -4,5% di luglio porta i primi 8 mesi di Mediaset a -4,5% (stima Nielsen) contro il -2,6% stimato sull’anno dagli analisti di Equita. Il terzo trimestre rischia di chiudere con un -5%/-7% rispetto al -4% stimato dagli esperti della sim e quindi sull’intero anno la stima potrebbe peggiorare a -3,5%/-3,8%.
La flessibilità sui costi (10-15 milioni di euro) di Mediaset potrebbe in parte compensare la minore pubblicità così come il positivo andamento della Spagna dove la pubblicità è attesa in crescita high double digit a settembre). In ogni caso “l’ebit in Italia di Mediaset potrebbe essere ridotto del 10% circa e la stima di utile del 7-9% a livello consolidato”, hanno avvertito gli analisti di Equita secondo i quali la recente performance (-20% nell’ultimo mese) del titolo già sconta il peggiore andamento della pubblicità.
La sim mantiene il rating hold e il target price a 3,6 euro sul titolo Mediaset, in calo dell’1,50% a 2,622 euro oggi in borsa, nonostante le rinnovate indiscrezioni di un’alleanza Mediaset-Telecom Italia con il conferimento di Mediaset Premium in TI in cambio di una quota dell’8% della società. L’integrazione con Telecom avrebbe molto senso per Mediaset Premium perché le permetterebbe di accedere ai clienti di Telecom Italia (-1,32% a 0,821 euro).
Inoltre, la piattaforma DTT ha dei limiti tecnologici che la banda larga e il mobile non hanno e poi verrebbe meno un potenziale concorrente futuro per i diritti del calcio.Mediaset diventerebbe una holding con circa il 60% dei suoi asset quotati e uno STUB su multipli interessanti (enterprise value/ebit 2016 attorno a 5 volte). Indiscrezioni che oggi Confalonieri non ha smentito, ha solo detto che “non si può dire niente. Che sia vero o falso, è price sensitive”.

di Francesca Gerosa

Milano Finanza