I piloti hanno incrociato le braccia per due settimane, seek bloccando il progetto di puntare su una compagnia aerea low-cost di portata europea. A settembre il traffico passeggeri è così calato del 15,9% e l’impatto sul margine potrebbe arrivare a 500 milioni, considerando anche le mancate prenotazioni
Le due settimane di sciopero dei piloti Air France hanno fatto calare del 15,9% il traffico passeggeri e del 17,7% quello cargo per il gruppo Air France-Klm a settembre, e hanno avuto un impatto negativo di 320-350 milioni di euro sul margine operativo lordo del terzo trimestre. Lo riferisce una nota della compagnia franco-olandese, a lungo socio di riferimento di Alitalia, prima dell’avvicendamento che ha portato al matrimonio tra la ex compagnia di bandiera italiana e gli emiri di Etihad.
Il costo complessivo legato alle proteste, avverte il direttore finanziario Jean-Francois Riolacci, potrebbe essere ben più alto, e arrivare fino a 500 milioni di euro, a causa del calo delle prenotazioni anche per i prossimi mesi e ad alcune riduzioni dei prezzi operata dal vettore francese per “rimettere i clienti sugli aerei”. La previsione di margine operativo per l’esercizio 2014 è quindi rivista al ribasso, da 2,2-2,3 miliardi di euro a 1,7-1,8. Questo impatto negativo, ha precisato ancora Riolacci, “si ritroverà praticamente equivalente a livello del risultato netto”.
Il conflitto interno alla compagnia aerea è iniziato per il progetto della direzione di puntare sul settore low-cost, e sulla controllata Transavia, per le rotte europee, su cui Air France soffre. La filiale francese di Transavia ha solo 14 aerei a disposizione, ma l’obiettivo del gruppo era quello di arrivare a 100 velivoli aprendo Transavia Europe, con basi in Portogallo e in Germania. Un progetto che ha scatenato l’ira dei piloti e lo sciopero a oltranza.
La Repubblica